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Appalti truccati: arrestato il sindaco di Opera e altre quattro persone

Sono accusati di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti

08 Aprile 2021

Peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti: sono queste le pesanti accuse che gravano su Antonino Nucera, sindaco di Opera, sulla responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune in questione Rosaria Gaeta e su tre imprenditori del settore edile, tutti finiti agli arresti domiciliari grazie ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della Dda della Procura della Repubblica di Milano. Le ordinanze cautelari, portate a termine dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano, hanno visto coinvolte oltre alla provincia del capoluogo della Regione anche quelle di Lodi, Brescia, Milano, Varese e Messina.

L'inchiesta

Gli arresti rappresentano il culmine di un’inchiesta partita a febbraio 2020 proprio per far luce su alcuni presunti illeciti posti in essere all’interno dell’amministrazione comunale di Opera: a coordinarla  i procuratori aggiunti, Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli, e i procuratori Silvia Bonardi e Stefano Civardi; a portarla a termine il Nucleo Investigativo di Milano. Dalle indagini è venuto alla luce un sistema che, tra febbraio ed ottobre 2020, ha sistematicamente interferito nell’assegnazione delle procedure di gara indette dal Comune, assegnandole ad imprenditori conniventi pronti a ripagare profumatamente i favori ricevuti. A capo del sistema proprio il sindaco Nucera.

Inoltre, sono state documentate gravi condotte delittuose di natura ambientale realizzate dagli stessi imprenditori indagati mediante lo stoccaggio, il riutilizzo e l’interramento di circa mille tonnellate di fresato d’asfalto ed altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza, attestando falsamente il regolare recupero dei predetti rifiuti speciali.

Le mascherine delle Rsa regalate a parenti e amici

Non solo: durante i primi mesi della pandemia, quando era difficile recuperare le mascherine chirurgiche il sindaco di Opera ne avrebbe distribuite circa 2.000 a parenti ed amici di quelle destinate dalla protezione civile a farmacie ed Rsa. Nel corso dell’operazione sono stati, inoltre, notificati una misura interdittiva a un architetto bresciano consulente del Comune di Opera e un decreto di sequestro preventivo di 40mila euro a carico dei pubblici ufficiali indagati, nonché di due autocarri utilizzati nella commissione di reati ambientali.

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