Famiglia nel bosco, abitanti Palmoli in protesta: “I bimbi devono tornare a casa”, avv Femminella: “Giudici ascoltino i 3 minori” - VIDEO

Gli abitanti del paese Palmoli, durante un’intervista, hanno dichiarato di essere contrari alla decisione giuridica e sperano che i 3 bambini possano tornare a casa dai loro genitori il prima possibile. Gli avvocati Solinas e Femminella, invece, si appellano alla possibilità che i 3 minori vengano ascoltati dai giudici, così che anche loro possano avere voce in capitolo nella vicenda.

Famiglia nel bosco, abitanti Palmoli in protesta: “I bimbi devono tornare a casa”, avv Femminella: “Giudici ascoltino i 3 minori” - VIDEO

Dopo l’udienza davanti alla Corte d’Appello dell’Aquila - chiamata a pronunciarsi sul reclamo presentato dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas contro l’ordinanza del Tribunale per i Minorenni che, il 20 novembre scorso - è stata disposta la sospensione della responsabilità genitoriale per Nathan e Catherine e l’allontanamento dei loro tre figli minori, collocati in una casa-famiglia a Vasto.

Cresce la mobilitazione degli abitanti di Palmoli, che si sono schierati apertamente a favore della famiglia. Il messaggio che arriva dal territorio è chiaro: "I bimbi devono tornare a casa". Una posizione che si affianca a quella della difesa, secondo cui nel procedimento non sarebbe stata ancora adeguatamente considerata l’opinione dei tre minori, che non risultano essere stati ascoltati direttamente dai giudici. L’avvocato Femminella ribadisce la necessità che il procedimento tenga conto prima di tutto del punto di vista dei bambini, sottolineando come "i giudici devono ascoltare i tre minori", nel rispetto dei principi di tutela dell’infanzia e dei diritti dei figli.

Il garante: attenzione alla privacy dei bambini

A intervenire è stata anche l’avvocata Alessandra De Febis, Garante dell’infanzia e dell’Adolescenza della Regione Abruzzo, che ha richiamato il rispetto della riservatezza: "È stata violata la privacy di questi bambini", affermando che informazioni sensibili su scolarizzazione, vaccinazioni e stile di vita non avrebbero dovuto uscire dai fascicoli giudiziari.

Fonte: Corriere