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Estate 2025: è mancato un tormentone musicale estivo. Segno dello smarrimento culturale dell'italianità

Ovverossia come anche la cultura pop di massa stia autodissolvendosi per eccesso di situazionismo

23 Agosto 2025

Estate 2025: è mancato un tormentone musicale estivo. Segno dello smarrimento culturale dell'italianità

Ma ci ricordiamo quanti tormentoni estivi negli anni 90? Tra i moltissimi: 50 special dei Lunapop, "Uh là là là" di Alexia, "Bum Bum" di Irene Grandi, "Tranky Funky" degli Art. 31, il goliardico "Pesce Fritto e Baccalà" di Leone di Lernia, "Mi piaci" di Alex Britti, le mitiche "Notti Magiche" di Bennato e Nannini fino al simpativo re-mix di Brusco di Abbronzatissima: Sotto i raggi del sole. Oggi: l'incapacità totale di inventarsi un tormentone (nemmeno con la ChatGPT? che ci vuole!) perchè le attuali penose tendenze musicali trappiane sono così iper-situazionistiche da auto-dissolvere dall'interno ogni sostenibilità melodica coesiva e convincente Non esistendo più un Italia politica nè culturale si sta destrutturando, per via musicale, anche l'Italia sociale. La crisi si apprezza non solo in una musicalità pop di massa ridotta a pura ritmica ossessiva ma anche a livello testuale: i testi dei successi attuali sono tutto un citazionismo autoreferenziale di gusti, situazioni effimere, pose, maniere, clichè e stereotipi. Il linguaggio così si impoverisce sempre di più e ci perde anche l'espressività artistica. Il citazionismo alla trap rivela solo una parvenza artificale del reale quale rete e auto-alienazione che dissolve lo stesso pop e rappresenta una crisi finale e fatale all'interno di una delle essenze del post-moderno: la parodia. A.Dugin identificò nella sua opera "Soggetto Radicale" il gioco e la parodia quali opere dissolutive del post-moderno rispetto alla riemersione continua del pre-moderno. Oggi la de-strutturazione musicale imperante impedisce il verificarsi del principio di rispecchiamento e di coesione propriondi ogni tormentone musicale estivo. La musica ridotta a mero sottofondo di distrazione basica non regge più la propria funzione sociale vicaria. Cos'è alla fine un "tormentone estivo"? Una musica pop semplice ma attrattiva che sappia divertire e unire più italiani possibili. Citando Carmelo Bene (il cui citazionismo era sinestetico e ricapitolativo e non regressivo) una musica da pieno "de-pensamento" come furono, nel loro genere e ai loro tempi: Bellini e Donizetti nelle loro opere buffe. Tormentoni estivi furono gli inni garibaldini (Mercatini) e lo stesso Mameli (Suona la tromba, musicata da Verdi). Oggi i tentativi ci sono ma tutti fallimentari. Ricordiamone alcuni: il simpatico e ironico tentativo del 2024 "Italiani in vacanza" dei iPantellas e quest'anno:  Iconica di Shade (troppo dispersiva, e poco promossa), Cabaret di Rovazzi e dell'onnipresente O.B. (ritornello troppo moscio e retrò), Bottiglie vuote di Max Pezzali e i Pinguini (poco incisiva e poco cantabile), Neurologia di Salmo (imita troppo Caparezza), Pronto come va dei The Kolors (bravi, ma ritornello che non funziona come tormentone) e via dicendo. Forse l'unico del 2025 resta "A me mi piace" di Alpha ma è "Me gustas tu" dei Manu Chao (2001): fuori tempo massimo. Quello si che era un mitico e grande tormentone! Sono i tormentoni musicali le più sintetiche ed efficaci espressioni della coscienza nazionale di una società, oggi in Italia evaporata del tutto! In Italia manca anche quell'archeo-futurismo (per dirla sempre con Dugin) che riemerge con forza all'Est: basti pensare ai Little Big, al gruppo siberiano Otyken, al trio georgiano Mandili  e al mitico "Espresso Macchiato" di Tommy Cash, vero tormentone di successo. I Little Big, maestri dei tormentoni per ogni stagione, sono l'efficace dimostrazione di come si possa essere surreali, ironici, goliardici ma pure fieri, epici e futuristi. I Little Big non prendono in giro in modo dissolutivo l'identità pop russa ma la reinventano, la trasfigurano in un processo di continuità organica e rifondativa che muta le forme ma non le dinamiche archetipali ed essenziali. Pensiamo alle canzoni: Ak47, Anti-positive, Uno, Tchaikovsky. C'era più Italia nel programma televisivo comico "Ciao 2020" mandato in onda in Russia nel 2021 da Warner Music Russia che nelle musica e nella televisione italiana degli ultimi anni. E il grande successo di Tommy Cash non era uno stupendo tormento italiano? E' un paradosso triste che l'italianità oggi nei tormentoni musicali si possa cogliere a tratti in un cantante estone e nella goliardia musicale di un gruppo pop-punk russo. La dialettica dei paradigmi esistenziali-sociali di Dugin ci aiuta a capire come il post-moderno stia divorando i suoi figli, come un Saturno demente e cieco. Può esistere una parodia finchè esiste un senso del reale ma non può reggersi una "parodia di una parodia". Il post-moderno quale "Grande Parodia" e "Grande Gioco" sta crollando definitivamente perchè ha eroso ogni senso del reale. Non ha più senso cantare canzoni senza senso: non sono più canzoni nè distrazioni, perchè non si percepisce più "il reale". 

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