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Delitto senza Castigo, l’anniversario dell’uccisione del giovane studente tedesco Dirk Hamer sull’Isola di Cavallo il 18 agosto 1978

Birgit Hamer, sorella del giovane tedesco ferito a morte (non si è mai saputo ufficialmente da chi) nel 1978: «Di quella notte a Cavallo ricordo le urla del Savoia, voleva uccidere gli italiani»

18 Agosto 2025

principe Vittorio Emanuele di Savoia

principe Vittorio Emanuele di Savoia

Delitto senza Castigo, l’anniversario dell’uccisione del giovane studente tedesco Dirk Hamer sull’Isola di Cavallo il 18 agosto 1978

Mentre Emanuele Filiberto, la nuova fidanzata Adriana Abascal e la madre del principe di Venezia, la meravigliosa 90 enne Marina Doria, stanno trascorrendo l’ultima estate di vacanza nella grande villa di Cavallo in Corsica (la proprietà è stata messa recentemente in vendita per 18 milioni di euro) oggi 18 agosto ricorre il 37 esimo anniversario della tragica scomparsa del giovane studente tedesco Dirk Hamer, che totalmente casualmente si trovava a passare qualche ora di svago nelle acque territoriali di Cavallo (Francia) proprio a pochi metri dalla villa di Vittorio Emanuele e della sua famiglia. Una incomprensione e qualche “vaffa” di troppo tra il gruppo di italiani, tra cui c’era Giovanni Malagò, Nicky Pende, Massimo Tosato, Amanda Sposito, Giorgio Guglielmi, che maldestramente avevano preso in “prestito” il tender di Emanuele Filiberto, scatenò le ire del principe che iniziò dapprima a “elogiare” le qualità degli italiani presenti, e poi iniziò più vigorosamente a impugnare un fucile che sparò vari colpi con l’intento di colpire Nicky Pende, il quale essendo quello più reattivo del gruppo riuscì a disarmare il principe. Fatto sta che non si sa da qualche fucile o pistola (ricordiamo che Vittorio Emanuele dopo 13 anni venne definitivamente assolto dalle Assise francesi per i fatti di Cavallo) il processo in terra francese ha di fatto chiuso l’annosa e dolorosa questione. Chi la questione non l’ha mai voluta chiudere è stata la sorella maggiore di Dirk, Birgit Hamer, la quale sentendosi responsabile per la morte del fratello che non si doveva neppure trovare quel giorno a Cavallo, ha iniziato una lunga battaglia legale e di opinione per vederci chiaro ed avere giustizia. Perché in tutta questione nessun colpelvole è stato individuato.

Nel 1978 Birgit Hamer – come riporta un articolo uscito il 18 agosto 2025 sul Corriere della Sera - era una giovane modella tedesca a Roma, corteggiata da stilisti e registi. Un futuro d'oro, spezzato nella notte tra il 17 e il 18 agosto, quando si trovava sull'isola di Cavallo, in Corsica, in gita su barche di conoscenti.Suo fratello Dirk, che era con lei, fu ferito nel sonno. A sparare, il principe Vittorio Emanuele di Savoia, andato con un fucile da caccia a recuperare un canottino. Ammise subito le sue responsabilità, andò in prigione, ma fu scarcerato poco prima della morte di Dirk, dopo 111 giorni di agonia. E al processo di Parigi del 1991, fu assolto. Il giornalista che l’ha intervistata – Luca Mastrantonio - ha incontrato Birgit Hamer nel 2017 a Mijas, in Andalusia, alla vigilia dell'anniversario di quella notte, per avere novità sull'ultima battaglia legale contro il Savoia - sul libro Delitto senza castigo che lei aveva scritto insieme e Beatrice Borromeo - e colmare un vuoto: cosa pensa di suo padre, delle sue teorie mediche? Perché il padre, il dottor Hamer, dalla tragedia di Dirk, e dal cancro che colpì lui e sua moglie Sigrid, trasse una teoria per cui le malattie sarebbero causate da conflitti psico-biologici innescati da un trauma (la Sindrome Dirk Hamer): per guarire bisogna risolverli, senza altri trattamenti. Molto suggestivo. E molto pericoloso. Come era emerso da alcuni casi del 2016, tra cui quello di Eleonora Bottaro, una ragazza padovana. All'epoca Birgit non voleva parlarne. Mai, ne aveva parlato. L'ha fatto anni dopo, consegnandomi un memoriale dove, nonostante l'inscalfibile amore filiale, racconta i lati più oscuri del padre, minando le fondamenta stesse della sua cosiddetta «Nuova medicina germanica», come racconto nel romanzo d'inchiesta sul delitto impunito di Cavallo e la teoria medica di Hamer, Piombo e latte (Bompiani). Cosa ricorda di quella notte? «Lo choc, Dirk ferito, tenuto in braccio per ore mentre sanguinava. Vedevo la sua bellissima faccia reagire in modo eroico, non capiva cosa gli fosse successo: era stato ferito nel sonno profondo e aveva cominciato a sanguinare, urlando "anestesia, anestesia" come a dire"narcotizzatemi, sto soffrendo molto. Qual è invece il ricordo più vivo di suo fratello in salute? «Tanti, già dall'infanzia. La bambinaia ci aveva raccontato che uno quando muore viene interrato e poi ti crescono le alette, allora un giorno lui l'ha fatto veramente, è andato in giardino e si è messo in terra per vedere se succedeva». La Cassazione italiana ha sancito che il principe, nonostante l'assoluzione di Parigi, non ha diritto all'oblio per il delitto di Cavallo. Tra l'altro, perché nel 2006, intercettato in carcere, ai compagni di cella diceva di essere stato lui. Soddisfatta? «Sì. Il Savoia urlava "italiani di merda vi ammazzo tutti"; per fortuna ha incontrato Nicola Pende, che dopo i due spari è riuscito a disarmare questo furioso che altrimenti avrebbe potuto uccidere molte più persone. Non c'era la volontà di uccidere mio fratello, che tra l'altro era tedesco, dormiva, non c’entra a niente, ma c’era la volontà di uccidere”. Il 2 luglio 2017 è venuto a mancare suo padre. In che rapporti eravate? «Abbiamo avuto un rapporto molto difficile. L'ultima volta che ci siamo visti è più di dieci anni fa». Non ho trovato un solo suo commento sulla sua teoria medica. Cosa ne pensa? «Sulle teorie? Le scoperte di mio padre? La Storia giudicherà. Ma non voglio parlarne, la mia battaglia è per Dirk». Non le crea disagio che il nome di suo fratello sia associato, in Italia e non solo, a molti casi di malati che sono morti dopo le cure di suo padre? «Sono molto dispiaciuta ed è evidente che mio padre non era Gesù Cristo che poteva imporre le mani e guarire malati terminali. lo e mio padre avevamo opinioni divergenti su molte cose. Ma un padre è sempre un padre, ora sono triste per la sua perdita, anche perché lui non può vedere giustizia per Dirk”

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