27 Novembre 2025
Maria Rosaria Boccia, Chiara Ferragni (imagoeconomica)
Chiara Ferragni/Maria Rosaria Boccia: Imprenditrici d’assalto, in crisi d'astinenza di visibilità. La qualità istantanea del successo contemporaneo, tra miti e fake news
Maria Rosaria Boccia e Chiara Ferragni sono due imprenditrici apparentemente molto diverse per glamour storie personali e visibilità mediatica che hanno costruito il loro successo istantaneo e velocissimo sull'esposizione mediatica costante, voluta o costruita.
Certamente situazioni esistenziali lontane tra loro ma sono diventate lo specchio di una società multimediale dove pur di apparire si rischia il codice penale, o almeno "civile". La prima, un angelo, animatrice di ogni festa glamour italiana e mondiale, con attico a CITYLIFE (per quei pochi che non conoscono il quartiere, prezzi stellari anche per le "stelle"), marito rapper con enormi velleità culturali, ancora nascoste, attività imprenditoriali altalenanti, insomma un esempio con Ambrogino d'Oro regolamentare, per tutte le ragazze e le mamme italiane. La seconda più dark lady, una 007 in gonnella che usa tutti i sotterfugi, leciti e spregiudicati per dare l'assalto al cielo della politica, prezzemolina nei palazzi del potere, con effluvi di video rubati di nascosto, o almeno così sembra, e scandalo sentimentale annesso, col solito Ministro, per di più sposato. Entrambe sono diventate le foraggiatrici principali delle puntate di Report, che scandaglia il rapporto probabilmente inesistente tra talento e successo, oggi, leggi alla voce "cantanti stonati", presenti sulla scena, impossibile da decifrare.
Chiara e Maria Rosaria, sono diventate le donne più famose del paese per numero di click e visualizzazioni, ma presto cadute in disgrazie, diverse, ma repentine, con conseguente abbandono da parte del pubblico adorante o semplicemente avvezzo alla curiosità morbosa.
È lo specchio di una società leggera, più che liquida, istantanea che produce e fagocita i suoi miti dopo averli piazzati su piedistalli fragili, d'argilla, tra finte lauree e finte beneficenze, tra amorazzi e liti coniugali, tra tradimenti veri o presunti, ma sempre con la necessità di avere un "buco della serratura" in cui inerire il nostro occhio frustrato, mentre si rincorre la fine del mese, o la conquista di un lavoro precario.
Lustrini di un Natale perpetuo, e invidiabile dove tra borse di marca e acconciature eleganti, il popolo sogna e si identifica in quelle che alcuni considerano delle starlette che manipolano marchi e uomini altrettanto fragili, per conquistare il primo posto nella lunga fila degli astanti e delle tante imitatrici, e ovviamente, imitatori.
La caduta era ovvia, anzi è stata più veloce del previsto, lasciando una scia di ulteriori illusioni nelle nuove e vecchie generazioni: il successo e il potere (mediatico e dunque economico) si conquistano a prescindere dalla fatica, dallo studio e ovviamente, dal talento.
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