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Italia terza nella Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo 2025: un podio più per demeriti altrui che per meriti propri

Allo CSIO di Roma si è tenuta la Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo 2025

24 Maggio 2025

Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo 2025

Ph. Cristina de' Dionigi

Roma, Piazza di Siena – Il sole, la pioggia e un pubblico stipato sui muretti, come in una bolgia dantesca - perché allo CSIO di Roma le tribune non usano più - hanno fatto da cornice alla Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo 2025.

A trionfare sono stati gli Stati Uniti d’America, meritatamente, con una prestazione solida e coerente. Francia seconda. Italia? Terza, ma definirlo un risultato frutto di grande merito sarebbe una forzatura.

I numeri parlano chiaro: 20 penalità complessive, salvati solo da una somma tempi migliore rispetto alla Germania. Un terzo posto conquistato più per gli errori e le défaillance altrui che per una reale superiorità espressa sul campo.

Gli azzurri – Giacomo Casadei, Emanuele Gaudiano, Paolo Paini e Giulia Martinengo Marquet – hanno avuto prestazioni altalenanti. L’unico lampo vero è arrivato da Giulia Martinengo con un primo giro netto. Per il resto, Casadei e Paini concludono con 4 penalità a testa nel primo round, e ancora errori al secondo. Gaudiano incappa in un disastroso 14 nel primo giro. 

“Sarebbe stato bello mettere a segno almeno un netto,” ha commentato Casadei. E la frase, per quanto sincera, fotografa perfettamente la situazione: in una gara di questo livello, se ci si aggrappa alla speranza di “un netto” per sentirsi soddisfatti, c’è poco da esultare. 

Il cittì Marco Porro ha comunque ostentato ottimismo, parlando di crescita e puntando al primo posto nel 2026. Comprensibile, certo, ma il presente racconta di una squadra che ha bisogno di continuità, di rodaggio, e soprattutto di concretezza.

Gli USA, invece, sono stati esemplari. Due percorsi netti a testa per Keenan e Ward, e il contributo decisivo di Laura Kraut e Karl Cook nella seconda manche. Una vittoria costruita con qualità come dev’essere in uno CSIO di questo prestigio.

L’Italia sul podio? Sì, ma con riserva. La terza posizione va accolta con onestà: è stato un risultato utile per prendere coscienza dei limiti. Se servirà a crescere, bene. Ma oggi, più che festeggiare, c'è da riflettere.

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