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Vittoriale degli italiani, donati i modelli navali di Casa Savoia-Aosta facenti parte della collezione del Principe Amedeo d'Aosta

Nel corso del suo intervento, il Principe Aimone di Savoia ha voluto ricordare il profondo attaccamento del padre, il Principe Amedeo, alla Marina Militare che, come lui stesso ebbe a dire, fu la sua salvezza e scuola di vita, la sua famiglia

12 Marzo 2025

Gabriele d’Annunzio. Uno sguardo immaginario sul Vittoriale

Gabriele d’Annunzio. Uno sguardo immaginario sul Vittoriale

Cento anni fa la Regia Nave “Puglia”, dono della Marina Militare a Gabriele D’Annunzio, faceva il suo arrivo a Gardone Riviera dove, seguendo la volontà del Vate, sarebbe stata rimontata sotto il colle mastio nel parco del Vittoriale degli italiani, lo straordinario complesso pensato dal poeta-soldato a memoria delle imprese italiane durante la Prima guerra mondiale. Nel corso della commemorazione, lo scorso 8 marzo, è intervenuto il Principe Aimone di Savoia-Aosta che ha voluto suggellare questa importante ricorrenza con la donazione di una parte della collezione di modelli navali di Casa Savoia al Vittoriale, tra i quali la Nave Reale “Savoia”, lo yacht “Elettra”, la corazzata “Regina Margherita”, l’incrociatore leggero “Eugenio di Savoia”, l’incrociatore pesante “Prinz Eugen”, l’incrociatore leggero “Emanuele Filiberto Duca d’Aosta”, la motobarca armata M.A.S. 569, il siluro a lunga corsa detto “Maiale” e il sommergibile costiero “Scirè”. I modellini, facenti parte della collezione privata di S.A.R. il Principe Amedeo, furono da questi concessi in comodato al Vittoriale nel 2021 per l’allestimento del Museo di Bordo che, realizzato all’interno dell’ariete torpediniere della Regia Marina, ha in queste fedeli riproduzioni quasi tutte in scala 1/100 una fondamentale testimonianza della storia della marineria italiana e dei suoi protagonisti. Nel corso del suo intervento, Aimone d’Aosta ha voluto ricordare la grande passione del padre Amedeo per il mare e il profondo sentimento che lo legava alla Marina che, come lui stesso ebbe a dire, fu la sua salvezza e scuola di vita, fu la famiglia che gli diede “una cittadinanza, una gerarchia, un’appartenenza” di cui mai smise di onorare i principi e valori. A testimonianza poi del grande rapporto di stima che vi era tra D’Annunzio e il Duca d’Aosta Emanuele Filiberto, al termine del suo discorso, il Principe Aimone ha letto un telegramma del Vate al Duca del maggio 1926 rievocando così le salve di cannone sparate dalla “Puglia” che, per l’occasione, hanno salutato l’evento anche oggi. Alla cerimonia erano presenti le autorità locali di Gardone Riviera ed il discendente diretto del Vate, il Principe Federico d’Annunzio, che hanno inaugurato la nuova esposizione di fotografie e cimeli storici della Marina Militare, ospitati nel Museo di Bordo: D'Annunzio Marinaio, arricchendo il percorso dedicato al rapporto tra d'Annunzio e il mare. Nel corso della giornata sono state anche inaugurate le tre nuove mostre: «Riflessi sul Garda»; «Nel segno»; «Gabriele d'Annunzio. Uno sguardo immaginario sul Vittoriale».

Riflessi sul Garda, una mostra dedicata a Ettore De Conciliis “Riflessi sul Garda”, curata da Giordano Bruno Guerri e organizzata da Lorenzo Zichichi del Cigno Arte, è dedicata a Ettore De Conciliis. Al MAS e a Villa Mirabella fino al 15 giugno, la mostra ripercorre la storia di un’artista che da un lato è stato ed è fortemente impegnato nella vita sociale, dall’altro sembra completamente immerso, con le sue opere pittoriche, in una sorta di laico misticismo. De Conciliis, nato ad Avellino nel 1941, è un pittore che ha studiato architettura e ha perfezionato la sua arte in Italia e in Messico, influenzato dalle tecniche della pittura murale. La sua pittura, che trae ispirazione dall’impressionismo, è dominata da paesaggi luminosi e naturali, come Riflessi sul Tevere (1987) e La valle del Tevere (1981), che esprimono una poetica ecologica e romantica. Negli anni '80, si dedica anche alle nature morte, con un realismo che fonde tradizione barocca e iperrealismo. Le sue opere sono esposte in importanti gallerie internazionali, tra cui la Hammer Galleries di New York, e fanno parte di collezioni negli Stati Uniti. La mostra espone 22 opere dell’autore, eseguite prevalentemente in olio su tela: Il monte Pellegrino a Palermo, la sera (2010), Notturno a Venezia (2020), Notturno, per Caspar Friedrich (2021), Riflessi di Castel Sant'Angelo, la notte (2016), Thank you fog II, Per W. H. Auden (2019), Il fiume, la mattina (2014), Studio per le Pale d’altare di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Roma (2018, pastelli su carta), Fiori selvatici (1983), Strada e fiori (1987-2007), Prato incolto (1984), Tarda sera d’estate (1991), Fiori, mattina (1998), Glicini (1999), Campo e luna (2022), Notturno (2023), Riflessi II (2024), Riflessi I (2024), Pale del Mediterraneo, bozzetti (2020), Riflessi argento (2023), Perenni transiti IV (2021-2023), Riflessi V (1997), Riflessi dell'acqua di lago (2024-2025).

Nel segno, una mostra di Emanuele Gregolin e Pengpeng Wang. Per la mostra “Nel segno”, le storiche vetrine del Vittoriale degli Italiani custodiranno fino al 7 settembre opere su carta dal XVII al XXI secolo, testimonianze antiche e contemporanee sul tema del segno, con disegni a matita, a carboncino, a china e opere realizzate con la tecnica dell'incisione. Un viaggio nel tempo che attraversa i secoli, esplorando le diverse declinazioni del segno sulla carta, anche attraverso opere di piccole dimensioni. La mostra, a cura di Emanuele Gregolin e Pengpeng Wang, presenta una selezione di disegni e incisioni che spaziano dal Rinascimento al Novecento, fino alla contemporaneità, con opere di grandi maestri come Agostino Carracci, Alessandro Allori, Pablo Picasso, Aligi Sassu, Giandante X e Kei Mitsuuchi. Accanto a questi, sono esposte opere di artisti contemporanei come Gianfranco Ferroni, Mirko Gualerzi e Raffaele Capuana che, con stili diversi, hanno saputo documentare e interpretare il loro tempo. Un viaggio che si snoda dal passato al presente, attraverso una varietà di tecniche e tematiche, dalle figure e paesaggi a composizioni più sperimentali. Inoltre, la mostra include opere di Daniele Ranzoni, Alessandro Milesi, Casimir Reymond, Eugene Berman, Filippo De Pisis, Guido Borgianni, Ivan Kurach, Bernard Damiano, Renzo Vespignani, Giancarlo Vitali, Giuseppe Motti, Duilio Bartolini, Michelangelo Pistoletto, Ettore Sottsass, Claudio Granaroli, Anna Santinello, Alessandro Verdi, Sergio Battarola, Daniele Scarpa Kos, Maurizio Pometti, Shen Jingdong e Cai Yu.

Gabriele d’Annunzio. Uno sguardo immaginario sul Vittoriale. Il nuovo spazio espositivo Golfo Nascosto, infine, ospita la mostra fotografica “Gabriele d’Annunzio. Uno sguardo immaginario sul Vittoriale”: il progetto immagina d’Annunzio che percorre oggi il Vittoriale, dove i suoi rapporti con le avanguardie artistiche d’inizio Novecento prendono spunto nei lavori presentati da Roberto Antelo, Gianmario Battaglino, Alberto Crivello e Ivan Pulpito. Nel lavoro di Roberto Antelo emergono il silenzio, la solitudine e il mistero, temi che richiamano la pittura metafisica di De Chirico, e sono raccontati attraverso le immagini delle statue presenti al Vittoriale. Gianmario Battaglino, invece, restituisce una visione attuale del complesso utilizzando la fotografia digitale e la tecnica HDR per enfatizzarne la grandiosità paesaggistica e architettonica. Ispirato alla tecnica di Marcello Dudovich, noto pubblicitario e pittore, Battaglino mette in luce l'imponenza delle vie, piazze, giardini e corsi d'acqua che compongono il Vittoriale. Il dinamismo e la sensazione di velocità, che caratterizzano il lavoro di Alberto Crivello, si intrecciano con la corrente futurista dell'epoca, creando un dialogo visivo tra passato e presente. Infine, Ivan Pulpito, ispirato dalla visione metafisica degli spazi del Vittoriale, si rifà al linguaggio fotografico di Luigi Ghirri, offrendo un’interpretazione contemporanea di questa corrente artistica. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 15 settembre.

 

 

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