20 Febbraio 2025
Si avvicina Carnevale, sinonimo di allegria, colori e soprattutto di dolci tipici della tradizione italiana. Tra i prodotti simbolo di questa festa troviamo le chiacchiere, conosciute con nomi diversi a seconda della regione come bugie, cenci, frappe, crostoli e galani. Si tratta di sfoglie sottili e croccanti di pasta dolce, fritte in olio bollente o cotte al forno e poi cosparse di zucchero a velo. Anche i grandi nomi della pasticceria italiana propongono la loro versione. Tra questi il maestro Iginio Massari, il cui laboratorio a Milano offre chiacchiere artigianali di altissima qualità. Le sue creazioni sono da sempre molto apprezzate ma da qualche anno sono al centro di discussioni. L’oggetto di dibattito è principalmente il prezzo. Già l’anno scorso il costo delle sue chiacchiere aveva suscitato scalpore: ben 80 euro al chilo, una cifra quasi quattro volte superiore alla media degli altri artigiani del settore. Adesso, però, il prezzo ha subito un ulteriore rincaro significativo, arrivando a 100 euro al chilo. Si tratta di un aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Un incremento ben superiore al tasso di inflazione, hanno fatto notare tanti soprattutto sui social. La risposta risiede in diversi fattori, tra cui la qualità delle materie prime e la lavorazione artigianale. Gli ingredienti base sono pochi: farina, burro, uova, zucchero, qualche aroma e l’olio per la frittura. Negli ultimi anni, però, diversi di questi prodotti hanno subito rincari significativi. A questi costi si aggiungono quelli legati al packaging. In particolare, Massari utilizza packaging di alto livello che contribuisce a posizionare il prodotto in una fascia alta. Inoltre, il processo di lavorazione appare lungo e complesso, richiede non solo una stesura accurata dell’impasto ma anche un taglio preciso dei pezzi e una frittura attenta per ottenere la giusta croccantezza senza risultare unti.
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