27 Gennaio 2025
Maria Josè di Savoia
Oggi 27 gennaio 2025, Emanuele Filiberto di Savoia, principe di Piemonte e Venezia, condivide una foto piena di emozione scattata nel 1985 nei giardini del Castello Merlinge. La regina viene vista sorridere accanto a suo nipote. "Sua Maestà Maria José rimane una fonte di ispirazione e ammirazione per le generazioni attuali e future", scrive in omaggio a sua nonna, evidenziando la sua eredità e l'amore che aveva per la sua famiglia. Era il 27 gennaio del 2001 quando all’ospedale cantonale di Ginevra se ne andava l'ultima Regina d'Italia Maria Josè di Savoia. Il referendum costituzionale del 2 giugno 1946 decretò la vittoria – da molti contestata – della repubblica sulla monarchia. Nata principessa Sassonia Coburgo Gotha, Maria Josè era la figlia del Re dei Belgi Alberto I di Sassonia Coburgo Gotha e di Elisabetta di Baviera. Crebbe con i due fratelli maggiori Leopoldo, futuro Re dei Belgi, e Carlo Teodoro in un ambiente culturalmente aperto e stimolante, potendo sviluppare la passione per il pianoforte e il violino. Passione che poi continuò a esercitare all’educandato del Poggio Imperiale a Firenze, il collegio italiano scelto dai genitori in previsione delle nozze con il principe ereditario Umberto di Savoia. Era infatti ancora in uso tra le famiglie reali europee, ancora agli inizi del XX secolo, combinare i matrimoni dei propri figli, veri e propri affari di Stato tra le potenze europee che, è bene ricordarlo, fino alla Prima Guerra Mondiale, erano tutte monarchie, ad eccezione della Francia. E fu così che Maria Josè trascorse alcuni anni della propria infanzia tra le collegiali della Santissima Annunziata del Poggio Imperiale, scuola statale ancora oggi molto ambita dalla borghesia italiana, nel quale imparò l’italiano ed ebbe alcune occasioni per incontrare il futuro sposo. Il primo incontro fra i due principi avvenne quando Maria Josè aveva 12 anni e Umberto 14. I sogni di un matrimonio felice con Umberto, il più bel principe d’Europa, rimasero tali almeno fino alla prima notte di nozze l'8 gennaio 1930, che il rampollo Savoia preferì passare con i più intimi amici. Grandi erano le loro differenze caratteriali, e altrettanto grandi erano le differenze culturali tra la corte italiana e quella belga. La prima rigida e ossequiosa della forma, la seconda più liberale e aperta alle novità, tanto che non erano un mistero le simpatie socialiste di Re Alberto. Differenze che si evidenziarono sempre di più nei duri anni della guerra quando Maria Josè, in aperta sfida del regime fascista e del suocero Vittorio Emanuele III che certo non l’amava, ma che molti anni prima l’aveva scelta per la ricca dote, intrattenne rapporti con esponenti della Resistenza e del mondo culturale antifascista. Umberto, invece, si limitava a seguire i precetti del padre che però non lo coinvolgerà mai nelle scelte di Stato, tanto che era famosa a corte la frase “In casa Savoia si regna uno alla volta”. E Umberto, per la grande deferenza al padre, che era anche il suo superiore militare, non osò mai contrastare scelte dolorose, come quella di lasciare all’improvviso Roma per Pescara l’8 settembre, senza avvertire i vertici militari, che si ritrovano quindi senza comandi. Un sbaglio che lo stesso Umberto, incalzato da Nicola Caracciolo nella celebre intervista filmata, l’unica che l’ex sovrano dette in 37 anni di esilio a Cascais, ammise di aver fatto. Un passo falso che determinerà la scelta repubblicana anche di molti moderati nel referendum istituzionale. Se Umberto non hai mai voluto parlare degli esiti del referendum, la Regina invece si lasciava andare, dicendo di non aver votato né per la monarchia né per la repubblica, “perché non mi sembrava elegante votare per me stessa”. Dopo alcuni mesi insieme in Portogallo, le strade di Umberto e Maria Josè si sì divideranno molto presto. Il primo a Cascais con le figlie Maria Pia, Maria Gabriella e Maria Beatrice, la seconda a Ginevra con il figlio Vittorio Emanuele. Il resto è cronaca rosa nei rotocalchi popolari del Dopoguerra, con le storie d’amore movimentate delle giovani principesse Savoia, come quella di Beatrice detta “Titti” con Maurizio Arena, e qualche volta cronaca nera, come l’incidente di Cavallo in cui rimase coinvolto Vittorio Emanuele, poi prosciolto da ogni accusa, ma che costò la vita ad un giovane ragazzo tedesco. A far parlare di casa Savoia ci pensa oggi Emanuele Filiberto, il quale dopo una esperienza con i food trucks sulle strade americane, ha recentemente aperto il ristorante italiano Prince of Venice a Montecarlo, Paese nel quale da alcuni anni ha la residenza fiscale. La moglie, l'attrice francese Clotilde Courau, vive a Parigi con le figlie Vittoria e Luisa. il futuro femminile di Casa Savoia.
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