25 Novembre 2024
Quanti regali di Natale quest’anno porteranno con sé una storia già vissuta?
Con meno di un mese al 25 Dicembre, la ricerca del dono perfetto potrebbe spostarsi su Vinted, la piattaforma da cinque miliardi di dollari che continua a guadagnare popolarità.
L’azienda, guidata dal CEO Thomas Plantenga, non condivide dati specifici sulle performance natalizie del 2024 o sui risultati degli anni precedenti, ma conferma che l’autunno rappresenta uno dei momenti più attivi per la piattaforma.
Il successo non si deve solo alla semplicità con cui è possibile comprare e vendere articoli di seconda mano. Basta infatti scattare una foto, caricare il prodotto sul proprio profilo e spedire, oppure cercare, sfogliare i prodotti, fare la scelta e aspettare comodamente il proprio pacco. Tutto gestibile in pochi passaggi, a portata di smartphone. Ma il vero cambiamento sembra essere nell’atteggiamento dei consumatori, sempre più aperti a considerare il second - hand non solo come una scelta economica, ma anche come un’opzione sostenibile e di tendenza.
Secondo l’analisi The State of Fashion 2025 di McKinsey & Company e The Business of Fashion, entro il prossimo anno gli articoli di seconda mano rappresenteranno il 10% del mercato globale d’abbigliamento, con un tasso di crescita annuo stimato al 12% che potrebbe portare il settore a un valore di 350 miliardi di dollari entro il 2028.
Questa espansione si colloca in un momento critico per l’industria della moda, in cui anche giganti come LVMH e Kering affrontano un calo significativo delle vendite, con un vero e proprio crollo nel mercato cinese. Secondo l’80% dei dirigenti del settore, la situazione non migliorerà nel 2025.
Due fattori chiave sembrano alimentare questa crisi del lusso e, parallelamente, la crescita del second - hand: l’aumento spropositato dei prezzi, definito dallo stesso Andrea Guerra, CEO di Prada, come "un errore gigantesco legato all’incapacità di giustificare i costi, e la tendenza dei marchi di alta moda a proporre prodotti già visti, senza innovazione".
Non sorprende, quindi, l’interesse crescente verso il mercato della rivendita, ormai una pratica consolidata per molti consumatori. Il 60% degli intervistati ha affermato che, anche con maggiore disponibilità economica, continuerebbe a comprare e vendere articoli di seconda mano. Inoltre, due terzi degli utenti di Vinted dichiarano che almeno un quarto del loro guardaroba proviene dal reselling. Questo fenomeno, ben lontano dall’essere una moda passeggera, dimostra che il second - hand è qui per restare.
Nata in Lituania nel 2008, Vinted è oggi una delle piattaforme più chiacchierate nel mercato del resale. Con milioni di utenti in Europa e una presenza in 23 mercati, tra cui l’Italia, la piattaforma continua a crescere. Nel 2023 ha registrato un aumento dei ricavi del 61% rispetto al 2022, raggiungendo una redditività di due cifre. Per la prima volta, Vinted ha dichiarato un utile netto di 18 milioni di euro, rispetto alla perdita dei 20 milioni dell’anno precedente, portando la valutazione dell’azienda a cinque miliardi di euro.
Tutto è iniziato 16 anni fa, grazie all’idea di Milda Mitkute e Justas Janauskas, con un focus iniziale sull’abbigliamento femminile in Lituania. Da lì, Vinted ha gradualmente conquistato altri mercati: nel 2013 è arrivata in Francia, ad oggi è il più grande mercato della piattaforma, e nel 2020 in Italia. Nel 2019 è diventata la prima azienda lituana a ottenere lo status di unicorno.
Dal 20217, il CEO Thomas Plantenga, olandese di origine, guida la società. Entrato nel 2016 come consulente per il rilancio, ha poi ricoperto ruoli strategici prima di diventare amministratore delegato. Sotto la sua leadership, Vinted ha acquistato piattaforme come Rebelle in Germania, utile per introdurre il segmento del lusso, e Chicfy in Spagna, centralizzando le operazioni e ampliando le funzionalità della piattaforma. Tra le ultime novità c’è l’espansione alla vendita di prodotti tecnologici, come fotocamere, accessori per computer e dispositivi per la smart home.
Vinted continua ad esplorare nuovi mercati, concentrandosi sull’Unione Europea per il momento. Sebbene gli Stati Uniti siano un’opzione interessante, l’azienda vede ancora ampie opportunità di crescita nel mercato europeo.
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