03 Novembre 2023
Salvatore Ferragamo e Sofia Loren (1955)
Salvatore Ferragamo, nato nel 1898 a Bonito, in Irpinia, impara a Napoli l’arte della lavorazione delle calzature, esperienza preziosa che mette a frutto negli Stati Uniti dove apre un negozio di riparazioni e scarpe su misura a Santa Barbara, California, e poi l’Hollywood Boot Shop a Los Angeles.
Tra i molti clineti cominciano ad esserci famosi registi e importanti divi del cinema, tanto che per le sue prestigiose collaborazioni, il couturier riceve la cittadinanza e il passaporto americani.
La società Ferragamo Inc. nasce così negli Stati Uniti, ma poi il designer torna a Firenze, culla d’arte e di cultura artigianale, dove apre una fabbrica, un laboratorio e un negozio, spostati infine a Palazzo Spini Feroni, edificio simbolico medioevale che da allora è la sede dell’azienda.
Non solo artigiamo ma anche artista, Ferragamo edita brevetti e produce le prime scarpe con processo semplificato industriale, oltre alle calzature artigianali e a quelle specifiche progettate per il mondo del cinema, per il teatro e per il balletto.
Il sogno di Salvatore è duplice, quello di vedere il prodotto come portatore di un messaggio culturale e quello di trasformare marchio e azienda in una casa di moda globale, fra i protagonisti della moda internazionale.
L’Archivio Ferragamo e il Museo Ferragamo raccolgono e promouovono la storia del fondatore, della sua etichetta e del design italiano, conservando una ricchezza che è fonte continua di ispirazione e di spunti di riflessione.
‘Salvatore Ferragamo 1898-1960’, curata da Stefania Ricci con la collaborazione di Silvia Cilembrini e Fabio Leoncini (Green Spirit), di Davide Rampello (Studio Rampello & Partners) e del videomaker documentarista Andrea Longhin, è una nuova e appassionante bobina della memoria.
Protagoniste le calzature nel loro valore estetico, ma anche documenti che attestano la capacità imprenditoriale e innovativa, la passione per i colori, la conoscenza anatomica dello scheletro e del piede umano, l’abilità artigianale delle lavorazioni, la ricerca dei materiali e la molteplicità d’ispirazioni, tratte dal mondo dell’arte e della cultura antica e contemporanea.
Il percorso espositivo, suddiviso per sezioni, parte dalla storiografia ricostruita in profondità grazie a quasi quarant’anni di ricerche biografiche e dal periodo trascorso a Hollywood, destinazione preferita di star e celebrità come ad esempio, Mary Pickford, Joan Crawford, Rodolfo Valentino, Marlene Dietrich, Evita Perón, Greta Garbo, Marylin Monroe, Lauren Bacall, Audrey Hepburn, Gloria Swanson, Claudette Colbert e, fra le dive italiane, Anna Magnani e Sofia Loren.
In alcune sale si trova la rara antologica di materiali, oggetti e opere d’arte usati per inventare, innovare e sperimentare o ci si addentra negli studi sull’equilibrio e l’anatomia, sulla struttura e sulla meccanica del piede.
I brevetti realizzati da Salvatore Ferragamo – 369 quelli depositati - riflettono l’attitudine progettuale tipica del mondo del design e l’idea di poter riprodurre in multipli anche le creazioni artigianali più esclusive.
Alcune scarpe conservano l’attualità contemporanea e dimostrano quanto la sua sensibilità stilistica ed architettonica siano sempre usate per ottenere un perfetto connubio di simmetrie, pesi e misure.
Altre calzature sono dei veri e propri capolavori artistici, dalle lavorazioni pregiate e uniche, riconducibili alla tradizione orafa e alle opere dei grandi artisti del Rinascimento fiorentino. Esaltate da creatività a colori, monocromie primarie, patchwork geometrici ed effetti optical ed anche influenzate dalle avanguardie futuriste e cubiste.
Nell’ultima sala si crea una connessione invisibile tra le calzature del calzolaio prodigioso e le loro destinatarie, con le immagini delle celebrità accostate a quelle delle creazioni commissionate a Ferragamo, che prendeva personalmente le misure dei piedi, annotando anche le piccole manie, le preferenze e i gusti personali di ogni cliente.
Quel suo atteggiamento mentale sempre pronto a recepire lo spirito del tempo non lo abbandonerà mai, insieme alla qualità unica delle sue scarpe che partiva dall’ineguagliabile capacità di sentire e amare la bellezza del piede.
Scrive nelle memorie: “Adoro i piedi, ho la sensazione che mi parlino. Quando li tocco posso avvertirne la forza e la debolezza, la vitalità e i difetti. Un piede in buona salute, con i muscoli saldi e l’arco robusto, è un capolavoro di fattura sublime”.
“Salvatore Ferragamo: Il calzolaio dei sogni” diventa anche podcast, una serie audio di otto episodi da venti minuti l’uno, creati da Chora Media e dal Museo Ferragamo, disponibili anche sulle principali piattaforme audio.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia