22 Maggio 2021
Questa edizione della Biennale di Architettura trasuda speranza e desiderio di innovazione espresse anche con una ricerca scenografica con tecnologie digitali che coinvolgono in maniera psichedelica e anche sensoriale, con la riproduzione di odori, di materie e di sensazioni terrene in ipotetiche vite extra planetarie. Perché nessuna strada è preclusa. Anche quella dell’astrazione assoluta del Padiglione Germania dove nello spazio campeggiano solo dei QRcode, messaggeri di una nuova alfabetizzazione che dialoga solo nello spazio effimero del web. Probabilmente non era lì che il curatore Hashim Sarkis pensava quando ha coniato il titolo “How will we live together?” con un accento su quel: "We? E' la sensibilità plurale" come "together" che sembra sottolineare l'aspetto collettivo.
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