09 Agosto 2020
La violenta esplosione avvenuta martedì scorso al porto di Beirut ha lasciato "un cratere profondo 43 metri". Lo ha reso noto una fonte della sicurezza libanese, riportando le valutazioni fatte da esperti francesi inviati sul campo.
Il bilancio attuale è di oltre 150 morti e 6 mila ferita, decine di persone sono ancora disperse. La deflagrazione sarebbe stata provocata da 7.500 tonnellate di nitrato d'ammonio stoccate senza misure precauzionali da sei anni nell'hangar 12 del porto della capitale libanese.
Continuano inoltre gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. E’ di oltre 728 feriti il bilancio aggiornato. Lo riporta l’emittente araba al Jazeera.
Dopo pochi giorni dalla drammatica esplosione che ha devastato Beirut, arrivano le prime dimissioni dal governo libanese. Ha lasciato l'incarico il ministro dell'Informazione, Manal Abdul Samad, di fatto anche portavoce del governo.
"Dopo l'enorme catastrofe a Beirut, annuncio le mie dimissioni", ha scritto in un comunicato diffuso dai media locali, scusandosi con il popolo libanese per averlo deluso.
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