08 Settembre 2025
I tifosi dell'Italia si sono girati di spalle durante l'inno di Israele a pochi istanti dall'inizio della partita di qualificazione ai Mondiali 2026 che si gioca in campo neutro, a Debrecen, in Ungheria. Dopo i fan hanno esposto cartelli con la scritta "stop", con riferimento al genocidio a Gaza. Diversi i fischi e i buuu in segno di protesta. Lo stadio è quasi vuoto: solo 200 italiani e 200 israeliani sono presenti, ma se ne attendevano oltre 20mila. Ma prima del match sono stati tantissimi gli inviti a "non andare alla partita" e a "non guardare la partita".
“Rino, non si gioca con chi uccide i bambini”, si leggeva su un cartellone comparso a Corigliano Calabro, città natale del commissario tecnico Gennaro Gattuso, il quale aveva dichiarato: "Fa male vedere civili e bambini che perdono la vita. Sono un uomo di pace, ma con Israele ci dobbiamo giocare”.
Già a settembre di un anno fa, a Budapest, in occasione di un incontro di Nations League, i tifosi italiani si girarono di spalle, sottolineando la loro protesta anche in maniera rumorosa.
Oltre ai fischi all'inno e al gesto di voltarsi di spalle, i tifosi azzurri hanno manifestato il loro dissenso verso Israele anche esponendo dei cartelli che recano la scritta "Stop", in riferimento al genocidio che Israele commette nella Striscia di Gaza.
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