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"Per futili motivi", Carlotta Proietti, diretta da Marco Carniti, mette in scena i sentimenti nefasti di oggi, con ironia-VIDEO

Carniti dirige Carlotta Proietti e Ermenegildo Marciante nella commedia di Andrea Muzzi all'Off/Off Theatre, un successo; intervista in esclusiva a Proietti/Carniti per Il Giornale d'Italia

01 Aprile 2025

"Per futili motivi" di Andrea Muzzi è andato in scena - l'ultima volta di tante precedenti, con future repliche in giro per l'Italia e, chissà, magari all'estero, visto che parla un linguaggio universale, oggi più che mai - nel magnifico teatro di via Giulia, fra gli indirizzi più prestigiosi della capitale: sto parlando dell'Off/Off Theatre e della coppia artistica Carlotta Proietti (attrice) e Marco Carniti (regista), che, con Ermenegildo Marciante (attore), hanno fatto ridere e pensare un pubblico dimostratosi partecipe e soddisfatto, anche, alla replica finale del 26 marzo scorso.

Visto che, riprendendo le parole del regista, parole che sento anche mie, "a teatro, è sempre importante il lavoro d'equipe che si fa", una sentita menzione va a Susanna Proietti per i costumi, all'aiuto regia Francesco Lonano e a Andrea Aquilante per le foto di scena. 

Ph. Alessandra Basile

Parte del cast artistico e tecnico di "Per futili motivi". Ph. Alessandra Basile

TRAMA, ANALISI E RECENSIONE

L'opera narra di un incontro fra personale pubblico e neo assunto nella realtà in cui il primo lavora; un incontro surreale, in un futuro distopico, caratterizzato dall'osservanza di una Costituzione Nazionale pro-odio, come sentimento principe cui assurgere.

La regola, in breve, consiste nella ratio che «E’ l’odio che ci rende più forti! Più uniti e soprattutto più sicuri!» e vale per tutti.

Un racconto sopra le righe, ma solo in apparenza; lontano dal vero, ma che poi fa ridere, proprio perché attinente in molti, troppi, punti alla verità delle cose, dell'oggi; farsesco, ma estremamente drammatico, laddove l'astio della protagonista ci ricorda, per certi modi di dire e fare, addirittura chi ora governa gli Stati Uniti d'America(!) o l'immancabile dittatore russo.

Dunque, a prendere il posto di atteggiamenti interpersonali di aiuto reciproco, supporto e condivisione, sono quelli distruttivi in nome di competizione all'ultimo sangue, sfiducia nell'altro (oltre che nel profondo sè) e prepotenza, che, come si vedrà nella brillante ed amara commedia di Muzzi, sfocia in vera e propria ferocia, impietosa.

Carlotta Proietti e Ermenegildo Marciante. Ph. Arturo CarnitiCarlotta Proietti e Ermenegildo Marciante. Ph. Arturo Carniti

Carlotta Proietti e Ermenegildo Marciante sono l'una il potere forte e l'altro quello debole, se non praticamente assente, strenuamente attaccato al desiderio di avere la meglio con la gentilezza, almeno fino al colpo di scena finale.

Le risate sono assicurate! I due personaggi sono di per sè molto divertenti e ben costruiti dall'autore e dalla mano alla regia, capace di far fluire i dialoghi, tutti serrati e assai ben interpretati, mantenendo una linea di equilibrio non semplice; inoltre, essi rappresentano il bianco e il nero e, da regola basica della comicità, gli opposti fanaticamente tali garantiscono lo humour grazie alla distanza abissale di vedute e al conseguente scontro continuo; infine, le scene e i momenti umani che Costanza e Pietro vivono sono, oltre che teneri in certi momenti, soprattutto ridicoli per il loro intrinseco aspetto paradossale, però qui sorge una domanda: la realtà non è essa stessa paradossale, a volte?

Carlotta Proietti e Ermenegildo Marciante. Ph. Arturo CarnitiCarlotta Proietti e Ermenegildo Marciante. Ph. Arturo Carniti

Nella storia fra i due, l'obiettivo di Costanza, la protagonista, sarà quello di riuscire a far dire cose cattive o reagire violentemente Pietro, il quale vince fintanto che non cede a questa sorta di malefica conversione, tenendosi mani e piedi alla roccia della sua imperterrita gentilezza, che l'altra definisce irritante.

Quest'ultimo aspetto fa pensare al politically correct, che, in fondo, è tanto colpevole quanto l'odio sociale: fra il bianco e il nero, fra poli opposti, fra due estremi ciò che veramente dovrebbe avere la meglio è la via di mezzo, come gli stessi latini solevano affermare: "in medio stat virtus".

Ph. Alessandra Basile
Carlotta Proietti e Ermenegildo Marciante. Ph. Alessandra Basile

Carlotta Proietti e Ermenegildo Marciante sono, dunque, la coppia di attori che, sul palco, dà vita alla commedia "Per futili motivi"; espressione quest'ultima che, proprio oggi, ho risentito al telegiornale del mattino, per l'ennesima volta, come la stessa protagonista mi aveva fatto notare in sede di intervista: si uccide per futili motivi, si fa violenza per futili motivi, si muore per futili motivi.

Quando due attori in scena sono bilanciati e tu, spettatore, segui la storia addentrandoti, come fossi uno degli interpreti, significa che, dietro, vi è la mano esperta, l'occhio vigile, la creatività professionale di una regia che sa molto bene come condurre il gioco, il "play": è quella di Marco Carniti, che si conferma un eccellente regista teatrale.

Carlotta Proietti con Marco Carniti. Ph. Arturo Carniti

Carlotta Proietti con Marco Carniti. Ph. Arturo Carniti
Il mio plauso, specie da attrice, va, in particolare, a Carlotta, per aver saputo far ridere con intelligenza e misura e - la vera sfida - per tutta la durata dello spettacolo, riuscendo a rimanere impressa nella mente del pubblico nei giorni a seguire, e alla coppia artistica Proietti-Carniti, nata, tempi addietro, al Globe Theatre, il teatro o, meglio, la creatura del grande Gigi Proietti.
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Gigi sarebbe certamente orgoglioso della figlia, della sua eredità, come Marco l'ha giustamente e affettuosamente chiamata nella nostra intervista.
Il Globe theatre è una realtà che andrebbe recuperata, ciò con i fondi regionali e statali; quando si capirà che la cultura è un valore fondamentale, per l'individuo e per il paese, successivo solo a quello della libertà e, forse, in accompagnamento a quello della salute, giacché aiuta la salute mentale?
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OFF/OFF THEATRE
Se poi ci si immerge in una realtà come l''Off/Off Theatre di via Giulia a Roma, la magia è assicurata. Nello teatro super chic, da 128/130 posti, nel cuore della città vi è, anche, un delizioso bistrot, i cui piatti non fanno che aggiungere qualità al luogo; ai tavoli, si siedono i cast artistici e tecnici degli spettacoli andati in scena e i proprietari di questa bella dimora artistica, Aurora Spada e il suo papà, Silvano Spada, ma anche gli spettatori, che, per chiudere in bellezza la serata a teatro, si deliziano con gli ottimi piatti preparati dallo chef dell'Off/Off Theatre. Alla fine, un'esperienza a tutto tondo. 
Ph. Alessandra Basile
CONCLUSIONE
 
Aspettiamo che "Per futili motivi" vada di nuovo in scena, perché va visto: in pratica lo prescrivo! Voto: 9
 
 
Ph. Alessandra Basile
Carlotta Proietti e Ermenegildo Marciante. Ph. Alessandra Basile
Il teatro e il cinema non sono un divertissement fine a se stesso, bensì un modo di divertirsi, socializzare, riflettere, distrarsi dal proprio quotidiano, provare emozioni anche contrastanti fra loro, sentirsi vivi, far dieta (se si sceglie un film o una pièce in luogo della birra o del ristorante), vedere oltre (l'apparenza) e vedere dentro (sè) e regala spunti su cui riflettere, insomma arricchiscono e spesso acculturano chi li sceglie, oltre chi li fa. Il teatro e il cinema spesso fanno "arrivare" dove mille dibattiti o scritti non riescono. Una serata a teatro o al cinema? Una scelta che non può essere sbagliata.
Carlotta Proietti. Ph. Arturo Carniti
Carlotta Proietti. Ph. Arturo Carniti

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