07 Novembre 2025
La Professoressa Rossana Alloni, associato di Chirurgia Generale all'Università Campus bio-medico di Roma e Direttore clinico del Policlinico Universitario del Campus Bio-medico, è stata intervistata da Il Giornale d'Italia in occasione della cena annuale dell'associazione Amici del Campus Bio-medico di Roma in collaborazione con l'associazione Antonio Danile.
Può darci un overview sul Campus biomedico?
Molto volentieri. Il Campus Biomedico oggi è un insieme di diverse realtà l'Università con le sue i suoi corsi di laurea, le sue facoltà. Il la Fondazione Policlinico universitario Campus Biomedico. E poi diciamo altri enti che collaborano per la buona riuscita come la Fondazione Alberto Sordi gli amici del Campus biomedico. È una realtà ormai in espansione abbastanza veloce anche perché ormai abbiamo tre facoltà in università, il Policlinico è in crescita, stiamo aprendo anche nuovi Medical Center perché la richiesta di attività sanitaria è molto forte.
Qual è la sfida per i giovani operatori sanitari del futuro?
Allora la sfida secondo me tenere insieme due elementi da una parte l'evoluzione tecnologica che è importante perché ci consente di aggredire sempre meglio le patologie di trovare nuove cure. Dall'altra parte la grande richiesta di umanità e di di relazione quindi formare medici infermieri fisioterapisti tecnici che sappiano relazionarsi con il paziente con i familiari che sappiano comprendere e che però diciamo abbiano una capacità professionale una qualità professionale quindi delle competenze che siano le migliori possibili per dare davvero un buon servizio ai pazienti.
Secondo lei il rapporto medico paziente si è perso negli anni? E se sì, come si può recuperare?
Allora senz'altro negli ultimi decenni un po' si è perso. Per questo parlavo prima di tenere insieme la tecnologia con la relazione. Indubbiamente il periodo del Covid è stato molto deleterio, perché anche la formazione dei giovani ha risentito molto di questo periodo di isolamento di fatto e anche di relazioni difficili perché proprio ostacolate anche fisicamente con il paziente. Il recupero passa attraverso la relazione cioè penso che oggi insegnare all'università significa cercare di trasmettere la passione e cercare di ripristinare questo piacere. Della relazione tra persone che veicola la scienza e quindi dobbiamo dare molta rilevanza a tutto quello che è la formazione pratica accanto però allo studente non semplicemente la pratica in sé ma la pratica guidata da qualcuno che abbia passione che la sappia trasmettere.
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