12 Dicembre 2025
"Sapete come diceva il presidente Berlusconi? Siete sempre dei poveri comunisti. Prima di contestare fatemi parlare. Questo dimostra la vostra inutilità". Queste le parole pronunciate dalla ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini contro un gruppo di studenti intervenuti per contestare la nuova riforma per i test d'accesso alla facoltà di Medicina.
Il botta e risposta è occorso all'inizio dell'intervento della ministra ad Atreju, dove prima di parlare la Bernini è stata bruscamente interrotta da un gruppo di giovani dimostranti che le hanno urlato "Non ce la facciamo più, con il semestre filtro rischiamo di perdere un anno". Il riferimento è alla novità ministeriale introdotta proprio dalla Bernini per accedere ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria nonché a Medicina Veterinaria, e al termine del quale sono previsti due appelli d'esame per ciascuna materia (Chimica, Fisica, Biologia).
Eppure, solo il 10-15% degli studenti è stato promosso nelle tre discipline al primo appello d'esame di Medicina, lo scorso 4 dicembre. Con un secondo appello fissato allo scorso 10 dicembre, ma le preoccupazioni erano che il numero di studenti ammessi fosse inferiore ai posti disponibili. E su questo tema ha fatto leva la contestazione studentesca contro la ministra. Che però ha risposto piccata, prima di scendere dal palco per parlare direttamente agli interessati: "Stavate meglio pagando 30mila euro? Ho investito 9,4 miliardi sull’università e oltre 800 milioni sulle borse di studio. Questa degli studenti è la strategia del caos: parlano ma non ascoltano. Comincio a preoccuparmi quando qualche partito politico fa loro eco".
Poi, la Bernini ha riconosciuto che, nella prova di Fisica, "c’erano due errori e nel caso della seconda domanda sbagliata, verrà riconosciuto un punto" per tutti. "Quella di oggi non è una sanatoria, è la naturale evoluzione di una riforma che deve aspettare di arrivare a tutte le fasi di attuazione", ha assicurato la ministra, aggiungendo "prima [della riforma, ndr] c’erano dei candidati ai test che venivano ghigliottinati fuori dai cancelli dell’università. Qui dal primo settembre abbiamo 55mila studenti che stanno studiando, formandosi e accumulando crediti formativi".
Le dure parole della Bernini contro gli studenti in contestazione sono state però fortemente criticate da Pd e M5s. Definite "parole inaccettabili" dal Pd, i pentastellati hanno rilasciato una nota in Commissione Cultura denunciando "la truffa della riforma (...). Chi guida il sistema universitario dovrebbe garantire confronto e rispetto, non ricorrere a battutine insulse per screditare il dissenso".
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