28 Giugno 2025
Un nuovo attacco al RearmEu da parte dell’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci, che durante un comizio in Puglia ha sollevato dubbi sull’utilità dell’aumento delle spese militari europee, citando anche la comunità Lgbt. Il generale ha sottolineato che, oltre all’inultilità della spesa, il problema sarebbe anche trovare persone che vadano a combattere. “Chi mandiamo a combattere, quelli che vanno al gay pride?” ha dichiarato Vannacci.
“Davanti alla minaccia russa chi mandiamo? In Toscana di recente c’è stato il Gay Pride: mandiamo questi signori al fronte?”: la provocazione è arrivata dal palco di San Marco in Lamis, nel foggiano, dove il generale Roberto Vannacci ha parlato davanti a circa duemila persone giovedì 26 giugno. L’europarlamentare leghista, da poco sbarcato a Bruxelles, ha messo nel mirino l’iniziativa RearmEu, il piano dell’Unione Europea per aumentare la spesa comune in armamenti, stimata in circa 800 miliardi di euro.
Secondo Vannacci, non ha senso potenziare l’apparato bellico europeo senza interrogarsi su chi, in concreto, sia disposto a combattere: “Quali sono le persone che oggi vengono cresciute nelle nostre scuole con ideali come difesa della patria, onore, sprezzo del pericolo, coraggio?”, ha incalzato, criticando apertamente l’impostazione culturale e valoriale delle nuove generazioni.
L’intervento rientra nella due-giorni organizzata dalla Lega provinciale tra mercoledì 25 e giovedì 26 giugno, che ha visto il generale ospite prima sul Gargano e poi nel capoluogo dauno. Come già accaduto in passato, Vannacci ha scelto un linguaggio diretto e divisivo, tornando ad attaccare apertamente la comunità Lgbt. Del resto, il generale difende le sue posizioni: nel suo discusso libro Il mondo al contrario scriveva “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione”. E più recentemente, ospite in TV, ha ribadito: “Gli stessi omosessuali si definiscono non normali”.
Anche a San Marco in Lamis Vannacci ha voluto rimarcare questa sua posizione, riproponendo un discorso incentrato su identità, virilità e spirito di corpo, che si è concluso con l’attacco al Gay Pride.
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