18 Aprile 2023
Prende il via oggi, martedì 18 aprile 2023, nei padiglioni di Fiera Milano, a Rho, l’edizione numero 61 del Salone del Mobile. All’apertura ha presenziato la premier Giorgia Meloni insieme al ministro del Turismo Daniela Santanchè. "Io ovviamente non potevo mancare con la mia mise diciamo un po' poco istituzionale del resto a questo evento, solamente la Santanchè ha il coraggio di arrivare con i tacchi", ha iniziato la leader di Fratelli d'Italia. "Non potevo mancare non solamente per la vetrina straordinaria che a livello internazionale questo evento rappresenta per la sua continuità anche la sua storicità, non potevo mancare perché in questo evento sono raccolti alcuni dei principali filoni strategici sui quali questo Governo intende lavorare".
Dopo l’intervento istituzionale andato in scena in sala Gemini, per Giorgia è iniziato un tour tra gli espositori. Nei prossimi giorni è attesa la visita di 7 ministri. Arriveranno al Salone del Mobile infatti, tra gli altri, Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini Antonio Tajani, rispettivamente venerdì, sabato e domenica.
"Il marchio è la cosa più preziosa che abbiamo, a patto che siamo in grado di valorizzarlo", ha detto la leader di Fratelli d'Italia prima del taglio del nastro della nuova edizione del Salone del Mobile. Il governo lavora a diversi filoni strategici, tra cui quello dell'"identità", che il marchio italiano esprime. "Ci sono tante cose che vanno incentivate e noi ci stiamo lavorando a partire da un prossimo 'collegato' alla Finanziaria che arriverà in Cdm", dice la premier. "Una sorta di legge quadro per valorizzare le nostre eccellenze - ha aggiunto - puntando su tre pilastri: la lotta senza quartiere alla contraffazione e alla concorrenza sleale, quindi con tutela dei brevetti e dei marchi. Poi strumenti finanziari per far crescere le Pmi nel settore dell'eccellenza e infine formazione e competenze. Serve una rivoluzione culturale per mettere al centro il lavoro creativo italiano".
Capitolo migranti e demografia. "È oggettivo che noi in Italia abbiamo un problema di tenuta del nostro sistema economico e sociale dato dal fatto che per troppi anni non abbiamo investito sulla natalità e sulla demografia", ha fatto sapere Giorgia Meloni. "Di fatto noi abbiamo sempre più persone da mantenere e sempre meno persone che lavorano, al di là della valutazione però questo problema si risolve in vari modi. E il modo sul quale lavora il governo non è risolverlo con i migranti ma risolverlo con quella grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile".
"Alzando i livelli del lavoro femminile e portandoli alla media Europea già i nostri dati cambierebbero molto - ha continuato Giorgia Meloni - e anche lavorando sulla demografia e quindi sull'incentivazione della possibilità da parte delle famiglie di mettere al mondo dei figli. Questo è quello su cui il governo lavora".
"Mentre noi continuiamo ad accapigliarci sul reddito di cittadinanza, che comunque il governo conferma di non voler continuare a dare a chi è in condizioni di poter lavorare, poi scopriamo che le nostre aziende dicono che in quattro casi su dieci hanno difficoltà a trovare manodopera qualificata e posti di lavoro ottimamente retribuiti", ha detto ancora Giorgia Meloni
"Io non mi rassegno a una società in cui modello di riferimento è quello di favorire il rdc, il modello deve essere favorire il lavoro. L'obiettivo del governo, il famoso 'più assumi e meno paghi' è un modo per favorire il lavoro. Il lavoro è non solamente il fondamento della nostra Repubblica, è quello che consente ai cittadini di partecipare alla comunità, è l'unico vero ammortizzatore sociale", ha concluso in tema del reddito di cittadinanza.
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