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Rapporto Campus Bio-Medico One Health, il Presidente Tosti: “All’88% degli italiani interessa un modello di salute integrale”

Presentata oggi in Senato la ricerca sociale dell’Istituto Piepoli, che indaga quale futuro si aspettino opinion leader e cittadini per salute e welfare in Europa

13 Dicembre 2023

Il modello One Health è di interesse per l’88% degli italiani e il 70% ritiene che sia di probabile realizzazione. È quanto emerge dal Rapporto Campus Bio-Medico – One Health, presentato nel corso dell’evento ‘Salute e Sostenibilità Sociale, Economica e Ambientale’, oggi al Senato.
L’indagine è il risultato di una ricerca sociale condotta dall’Istituto Piepoli, attraverso tecniche di analisi quali-quantitative. Carlo Tosti, Presidente Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e Università Campus Bio-Medico, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:

“Non abbiamo più chances, questa è l’unica chance,  quella del modello One Health, che in qualche modo cerca di integrare le attività di didattica, assistenza e di ricerca verso una sostenibilità e una salute integrale.

L’indagine, che è stata svolta dall’istituto di ricerca, indica che l’88% degli italiani crede in questa modalità, crede in questo modello; auspica anche che poi, realmente, i soggetti interessati riescano ad integrare tra di loro le attività di assistenza didattica e ricerca. Questo è veramente importante, ma ricordatevi che questa è l’unica chance che abbiamo, l’ho detto già prima, è l’unica chance che abbiamo per una vera e propria sostenibilità.

Spiegare il modello è abbastanza semplice, immaginiamo una visione olistica, che in qualche modo traguarda, ognuno nel proprio settore, quelli che sono elementi che possono portare benessere e salute all’individuo.”

Dal Rapporto emerge che i concetti di integrazione ed equilibrio fanno parte dei vissuti e delle aspettative delle persone.
La visione One Health è oggi conosciuta dal 15% dei cittadini europei, italiani compresi, percentuale che sale al 24% (23% europei)quando questa viene descritta. L’approccio One Health è considerato l’unica chance possibile per affrontare le principali sfide dei prossimi anni e la consapevolezza dell’interdipendenza tra salute del pianeta e salute dell’uomo deve necessariamente guidare le scelte politiche future e quelle degli attori sociali ed economici, oltre che gli sviluppi per medicina e sanità(interessante per l’88% degli italiani, auspicato dal 70%).

Si guarda al futuro in bilico tra speranza e apprensione: due terzi circa degli italiani (60%) ed europei (58%) pensano che il futuro del proprio Paese sarà peggiore del presente. A questi si contrappone una fetta altrettanto importante di popolazione più positiva e ottimista: gli europei si rilevano leggermente più ultra-ottimisti degli italiani (per il 21% degli stranieri il futuro sarà migliore di adesso vs il 16% degli italiani).

Inoltre, non si vedono solo aspetti negativi nel futuro: per esempio, c’è fiducia nella scuola (più del 30% degli individui pensano che avrà un’importanza fondamentale) e nella scienza medica (il 28% dei cittadini sostiene che molte malattie saranno sconfitte).

L’Italia sembra dover affrontare da qui al 2050 alcune sfide: tra le altre, un andamento demografico particolarmente aggravato dalla bassa natalità e dalla fuga all’estero dei talenti e dei giovani; una maggiore longevità rispetto alla media europea, ma non in salute; una mancanza di visione e di politiche di sostegno e di welfare efficaci per i progetti di vita dei giovani; forti squilibri nell’accesso alla sanità tra le Regioni. A fronte del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, la solidarietà intergenerazionale appare uno strumento importante in ogni Paese oltre che un meccanismo fondamentale per l’evoluzione dell’uomo e della società.

La salute è il nodo cruciale per tutti i cittadini (70% italiani, 74% europei), seguita da lavoro (60% italiani, 40% europei) e ambiente (48% italiani, 39% europei). In questo quadro, il 52%dei cittadini italiani si dichiara insoddisfatto dell’attuale gestione della salute, mentre il 48% ne è soddisfatto. Le persone lamentano un peggioramento su salute e ambiente negli ultimi anni (37% degli italiani): promosse ricerca e attenzione individuale alla salute, ma è allarme su liste d’attesa e carenza di medici. Un terzo delle persone pensa che tra 25 anni la gestione di salute e ambiente sarà migliore di ora, un terzo che sarà come ora, un terzo che sarà peggio.

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