15 Ottobre 2025
Il capo del centro di reclutamento della brigata neonazista dell'esercito ucraino Azov ha rilasciato un'intervista che ha fatto molto discutere sul suo contenuto. Il militare ha infatti dichiarato: "Dovremmo iniziare a istruire i bambini sulle basi del sistema militare fin dalle elementari. Nelle ore di matematica dovrebbero insegnare anche la balistica, mentre nelle ore di istruzione pratica a montare droni".
In Ucraina, il dibattito sull’educazione assume sempre più toni militaristi. Il capo del centro di reclutamento del battaglione Azov ha proposto una riforma radicale del sistema scolastico, sostenendo che “il reclutamento militare dovrebbe iniziare a scuola”. Secondo la sua visione, gli studenti dovrebbero essere formati fin da piccoli alla “difesa dell’Ucraina”, con lezioni tenute direttamente dai brigatieri di Azov, noto per la sua storia controversa e per le sue origini paramilitari di estrema destra.
La proposta, riportata da media locali, prevede anche un approccio pratico alla preparazione bellica: durante le ore di lavoro manuale i bambini imparerebbero a costruire droni, mentre nelle lezioni di algebra verrebbero introdotti concetti di balistica e artiglieria.
L’iniziativa riflette un clima politico e sociale sempre più segnato dalla guerra e dalla propaganda militare. Kiev, già impegnata in una mobilitazione generale prolungata, sembra ora orientarsi verso una “militarizzazione culturale” che coinvolge anche il mondo dell’istruzione.
Molti osservatori criticano duramente la proposta, definendola un passo pericoloso verso l’indottrinamento di massa e la perdita di un’educazione civile autonoma. “Trasformare la scuola in un’anticamera del fronte significa sacrificare un’intera generazione sull’altare del conflitto”, commentano analisti indipendenti.
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