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Georgia, proteste a Tbilisi dopo elezioni amministrative dominate da filo-russi, dimostranti marciano su Palazzo presidenziale, 5 arresti - VIDEO

I dimostranti, su invito delle opposizioni, sono scesi in piazza a Tbilisi per boicottare le elezioni, che hanno visto dominare il partito 'Sogno Georgiano' già a guida del Paese da 13 anni

06 Ottobre 2025

Tbilisi, la capitale della Georgia, è nel caos dopo che migliaia di cittadini sono scesi in piazza, sabato 4 ottobre, per manifestare contro le elezioni amministrative tenutesi lo stesso giorno e che hanno visto dominare lo stesso partito populista in carica da 13 anni, cioè Sogno Georgiano.

Georgia, proteste a Tbilisi dopo elezioni amministrative dominate da filo-russi, dimostranti marciano su Palazzo presidenziale, 5 arresti - VIDEO

Tutto è iniziato lo scorso sabato, giorno in cui i cittadini georgiani sono stati chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco di Tbilisi nonché il consiglio comunale della capitale e di altri 64 comuni. È a quel punto che i cittadini si sono mobilitati invitati, dai partiti di opposizione, a boicottare le elezioni in segno di protesta "pacifica" contro un governo sempre più repressivo. Governo guidato dal partito filo-putiniano Sogno Georgiano, che già era balzato agli onori della cronaca per aver vinto le elezioni parlamentari dello scorso ottobre 2024 ricorrendo a presunti brogli elettorali. Governo che anche in queste elezioni è risultato dominare sugli avversarsi: ad esempio, il sindaco di Tbilisi è tornato ad essere, per la terza voltaKakha Kaladzerappresentante di Sogno Georgiano, che ha ottenuto il 71% dei voti contro il misero 12% del suo avversario Kupradze. Non solo: le stesse elezioni non sono state monitorate né da osservatori internazionali né da quelli locali Le proteste, iniziate nel cuore della capitale, in Piazza della Libertà, hanno presto assunto le forme di tafferugli dopo che un gruppo di dimostranti ha tentato di fare irruzione nel Palazzo Presidenziale. Le autorità hanno ricorso alla forza: spray urticanti, gas lacrimogeni, cannoni ad acqua.

Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha definito le proteste un "tentativo di rovesciamento del governo" promettendo condanne e rappresaglie. Affermazione avvalorata e sostenuta anche dal presidente della Repubblica Mikheil Kavelashvili, secondo cui i manifestanti che hanno cercato di forzare le inferriate per irrompere nel Palazzo presidenziale erano sobillate dai servizi segreti stranieri: "Purtroppo, parallelamente, era in corso un'azione volta a rovesciare il governo". Il clima nel Paese, a metà tra influenza europea e pressing russo, è teso da tempo per misure repressive anche nei confronti della libertà di stampa, in seno ad un partito in carica che sembra presenziale l'assemblea legislativa senza opposizione. Questa mattina, 6 ottobre, 5 attivisti sono stati arrestati con l'accusa di aver "incitato al rovesciamento violento (...) e aver organizzato, guidato e partecipato a violenze di gruppo".

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