04 Settembre 2025
Il governo scozzese ha issato la bandiera palestinese sulla facciata della St. Andrew’s House, sede ufficiale dell’esecutivo a Edimburgo, in un gesto simbolico di solidarietà. L’iniziativa è arrivata mentre il primo ministro scozzese, John Swinney, interveniva al Parlamento di Holyrood per affrontare la situazione a Gaza, chiedendo al governo britannico un cambio di passo deciso nella sua posizione verso Israele.
Durante il suo discorso, Swinney chiesto di compiere un gesto politico concreto: “Chiedo pertanto l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina, sanzioni più severe contro i complici degli insediamenti illegali e l’imposizione di sanzioni ai membri del gabinetto di sicurezza israeliano che si rendono complici degli orrori che affliggono i civili a Gaza City”, ha dichiarato.
Il primo ministro scozzese ha inoltre condannato l’operazione militare israeliana dello scorso mese: “La decisione del gabinetto di sicurezza israeliano di occupare Gaza City è stata condannata dal Regno Unito, dalla maggioranza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e da alti funzionari delle Nazioni Unite. Ancora una volta, il governo israeliano non ha prestato attenzione. Dobbiamo agire. Il governo del Regno Unito deve agire”.
Swinney ha poi accolto con cautela la recente apertura del governo britannico a favore del riconoscimento dello Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, precisando però che questo passo non può essere soggetto a condizioni. “Mentre accolgo con favore l’intento alla base della decisione del governo britannico di riconoscere uno Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di questo mese, il riconoscimento non deve essere condizionato e dovrebbe essere irreversibile. È un diritto dei palestinesi, non un regalo di potenze internazionali, e deve essere sostenuto da sanzioni contro il governo israeliano”, ha sottolineato.
Infine, Swinney ha ribadito l’unica via d’uscita dal conflitto: “Una soluzione a due Stati è l’unico modo in cui i popoli palestinese e israeliano possano avere un futuro, vivendo fianco a fianco in pace e sicurezza. Il popolo palestinese e il popolo israeliano non meritano di meno”.
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