01 Settembre 2025
Un terremoto violento, di magnitudo 6.0, ha colpito alle 23.47 ora locale di ieri, 31 agosto, l'Afghanistan orientale, vicino al confine con il Pakistan. L'epicentro è stato rilevato a circa 27 chilometri a nord-est di Jalalabad, città di circa 200.000 abitanti collocata nella provincia di Nangarhar. Secondo i dati riportati dall'Usgs (United States Geological Survey), la profondità della scossa è relativamente bassa, 8 km. Il terremoto - avvertitosi anche nella capitale Kabul a 140km di distanza - ha colpito anche province di Kunar e Laghman e ha originato, dopo la scossa principale, una serie di eventi sismici di minore entità.
Il bilancio delle vittime è alto: stando alle stime in continuo aggiornamento del Ministero degli Interni, almeno 800 sarebbero i morti e oltre 1500 le persone rimaste ferite. 9 le vittime confermate a Nangarhar. L'Autorità per la Gestione dei Disastri di Konar ha dichiarato che i morti e i feriti sono stati registrati nei distretti di Nur Gul, Soki, Watpur, Manogi e Chapadare. I numeri però potrebbero aumentare ulteriormente dato che il sisma ha colpito aree piuttosto remote, difficilmente raggiungibili dai soccorritori anche a causa delle frane conseguenti al terremoto. Le case, riferiscono le autorità, sono ridotte in macerie nelle aree tra il Paese ed il Pakistan. In Afghanistan terremoti forti - di cui l'ultimo nell'ottobre del 2023 che aveva causato oltre 2mila morti - sono frequenti, specie attorno all'Hindu Kush situata in corrispondenza dell'incontro fra placca euroasiatica e placca indiana.
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