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Incendi a Los Angeles, il racconto della produttrice Valentina Castellani Quinn al GdI: “E’ come una guerra, la mia casa a Malibù è completamente bruciata” - VIDEO

Fiorentina di origine, vedova di Francesco Quinn, figlio del grande Anthony Quinn, vive in California da 25 anni; l'intervista a Il Giornale d'Italia dopo gli incendi a Los Angeles che hanno distrutto la sua casa sul mare a Malibù

16 Gennaio 2025

Scenario quasi apocalittico a Los Angeles che da una settimana sta affrontando un gravissimo incendio che ha colpito diverse aree già vulnerabili a incendi boschivi.

Il nuovo bilancio delle vittime parla di 25 morti e 26 dispersi e dei danni per 250 miliardi di dollari.

Il numero degli sfollati è salito fino a 200.000 persone tra cui tantissime celebrità e professionisti nel campo del cinema. 

Tra le persone che sono state colpite da questa tragedia una mia carissima amica – la produttrice cinematografica Valentina Castellani Quinn. Fiorentina di origine, vedova di Francesco Quinn, figlio del grande Anthony Quinn, vive in California da 25 anni e dirige Quinn Studios Entertainment.

Gli incendi che hanno devastato la zona di Malibu hanno portato alla distruzione anche la sua casa.

Valentina, so che la tua casa è stata devastata dal fuoco. Come è la situazione, dove ti trovi ora?     

“La mia casa è stata bruciata e rasa al suolo, si trovava a Malibu davanti al mare. Ci hanno detto di notte che dovevamo evacuare e lasciare la casa. Non c'era più l’elettricità, abbiamo preso il necessario - il computer, un cambio e siamo andati via da Malibu.

Non si poteva scappare, siamo andati in un ristorante che ha fatto un po’ da shelter ed è l’unico posto dove c’era l’elettricità perché si trova vicino alla caserma principale dei vigili del fuoco.

Per tre giorni siamo rimasti tutti accampati in questo ristorante dormendo sui divani o per terra. Ora sono da amici, sono riuscita ad evacuare in una zona sicura dove c'è l'elettricità e wi-fi quindi al momento sono protetta.

Che cosa dire? È come una guerra. È tutto molto allucinante, migliaia di persone hanno perso la casa, il fuoco è ancora attivo, i venti si sono rialzati quindi il pericolo è ancora molto forte.

I vigili del fuoco stanno spegnendo il fuoco in tante aree della città. Consideriamo che Los Angeles è grande come tutta la Toscana, per darvi un’idea delle proporzioni di questi fuochi e delle aree afflitte”.

Secondo te, questi incendi si potevano prevedere e si poteva prevenire questa catastrofe? Come è stata la risposta e l’intervento del governo?

“Assolutamente, si sapeva del pericolo perché questo tornado è stato annunciato.

In questo momento ci sono molte speculazioni e molte discussioni riguardo al ruolo del sindaco e anche del governatore della California che non sono stati molto presenti e non hanno preso le misure necessarie.

Infatti, recentemente sono stati fatti 16 milioni di tagli ai fondi ai vigili di fuoco in una città dove il pericolo principale è il fuoco. Sapevano dei venti caldi del deserto di Sant'Anna, ma i serbatoi di acqua intorno alle città erano vuoti e non sono stati riempiti pur sapendo che in autunno questi venti sono molto attivi.

Tutti noi siamo scoraggiati, indignati in cerca di risposte, con questo non si deve dire che bisogna fare la caccia al colpevole, si tratta di una tragedia enorme.  Ma la situazione si poteva gestire meglio. “

Come sarà ora la situazione con i risarcimenti dei danni? Hanno parlato del fatto che le compagnie di assicurazione avranno problemi a pagare tutti i risarcimenti legati agli incendi a Los Angeles?

“Le compagnie di assicurazione già parlavano di tagli enormi già 6 mesi fa, dicendo che non potevano coprire tutti i danni nel caso dell’incendio nelle aree di alto rischio. Oltre a questo, c'è da dire che siamo davanti a un numero enorme di case bruciate, intorno alle 20.000 e non credo che si possa trovare conforto nelle compagnie di assicurazioni.

Stiamo pensando al presente - l’importante è che abbiamo l’elettricità, Internet e il cambio dei vestiti e poter mangiare qualcosa perché anche i supermercati nelle zone colpite sono tutti chiusi perché non c'è l’elettricità.

Secondo te, come è possibile che in uno Stato così ricco e importante come la California potesse capitare a una tragedia di questo genere? 

“Non vorrei fare complotti e ricordiamoci che noi in California paghiamo le tasse che sono enormi per vivere qui e per fare i nostri business come il mio studio di produzione…  C’è da domandarsi come sono stati impiegati questi fondi che tutti noi mettiamo assieme con le nostre tasse per proteggere le nostre vite e le nostre famiglie.

Voglio anche dire che nelle zone della catastrofe non ci sono solo le celebrities che sono state colpite anche se queste sono estremamente attive, generose e si fanno portavoce per le persone che non possono parlare.

Ci sono tantissimi bambini, famiglie, studenti, dipendenti pubblici che sono stati colpiti da questa tragedia e le case sono state completamente distrutte e oggi vivono nei rifugi. 

È difficile anche scappare perché tante strade sono state bruciate; c’è anche molto crimine - dei criminali che vanno a saccheggiare.

Infatti, ho sentito che sono stati tanti saccheggiamenti e tante case delle celebrità che sono state derubate…

“La polizia sta cercando di controllare e monitorare questo genere di azione criminale. Ci sono poi anche quelli che appiccano il fuoco e alcuni sono stati già arrestati, ecco perché si parla anche di incendi dolosi.

Sicuramente c'è tanto caos, tanti dettagli e tante sfaccettature di questa tragedia che vanno capiti e compresi per fare luce su tutto.

Purtroppo, non si può entrare nelle zone colpite dal fuoco perché i fumi sono molto tossici, quindi bisogna stare attenti.

Ho sentito che tu hai una forte tosse legata a questo fumo?

“Ho infatti un forte tosse perché i fumi sono estremamente tossici, quindi bisogna stare attenti anche a quella parte li…”

Valentina, quale è il tuo prossimo step? So che tu hai fondato un go.fund.me per raccogliere i fondi?

“Non sono stata io a fondarlo, con la mia umiltà per me è sempre stato difficile chiedere aiuto. Lo hanno fatto mia figlia e alcuni suoi amici che lavorano in uno studio musicale qui a Los Angeles. Hanno voluto aiutare Sofia e hanno formato questo go.fund.me e sono estremamente grata. Forse la parte più bella di questa tragedia è vedere l’unità della comunità sia a Los Angeles che nel mondo. Non posso neanche contare gli amici in tutto il mondo, le persone che anche senza conoscermi mi hanno contattata e questo ci dà la forza per continuare e per sentire che non siamo da soli e non siamo abbandonati come ci siamo sentiti e pensare al futuro”.

Di Ekaterina Shevlyakova

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