15 Giugno 2023
Il dollaro domina il panorama internazionale come valuta di riferimento: è utilizzato nelle transazioni internazionali, i debiti dei paesi vengono denominati in dollari e persino nei paesi emergenti o in via di sviluppo. Il suo prestigio come moneta globale risiede principalmente nella sua storia e nella posizione economica degli Stati Uniti. Tuttavia, molti paesi periodicamente ripropongono l'idea di "dedollarizzazione", cercando di ridurre l'influenza del dollaro e favorire l'uso delle proprie valute, sia per ragioni economiche che politiche.
Recentemente il presidente del Kenya, William Ruto, ha voluto sottolineare l’importanza della valuta locale durante un discorso davanti ai leader africani. “Perchè dobbiamo commerciare tra noi in dollari? Perchè? Pagheremo in Dollari ciò che compriamo dagli USA ma da ora in poi useremo le nostre monete per i nostri scambi.”
Questo richiamo alla dedollarizzazione riflette un desiderio di maggiore autonomia economica e una volontà di ridurre la dipendenza dal dollaro, che può comportare vantaggi in termini di sovranità monetaria e flessibilità. La discussione sulla dedollarizzazione solleva importanti questioni sulla stabilità economica globale e le dinamiche di potere. Se da un lato alcuni paesi cercano alternative al dollaro per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti, dall'altro è necessario valutare attentamente gli impatti e le sfide che una transizione potrebbe comportare. La fiducia nella valuta globale rimane saldamente legata alla solidità dell'economia e alla stabilità politica degli USA.
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