11 Maggio 2023
In Pakistan infiammano le violenze dopo che, otto giorni fa, l'ex Primo Ministro Imran Khan, ora capo dell'opposizione, è stato arrestato da reparti dell'esercito con l'accusa di corruzione. Migliaia di sostenitori di Khan all'indomani dell'arresto si sono riversati nelle strade della capitale Islamabad, e ieri la protesta ha assunto dimensioni nazionali, raggiungendo anche le città di Lahore e Karachi. Al momento è impossibile stabilire quante persone stiano protestando in tutto il Pakistan, ma secondo molte stime sarebbero nell'ordine delle milioni. Aumentano anche le tensioni verso l'esercito, accusato di aver eseguito un rapimento di stato su mandato del governo di Shehbaz Sharif.
Il Paese nel frattempo è sprofondato nel caos. Staccato internet, chiuse le scuole, almeno una dozzina di edifici pubblici saccheggiati e la stazione radio di stato data alle fiamme. Finora si contano almeno 8 morti e circa 1000 arrestati. In diverse città è stato dato l'assalto alle abitazioni private di deputati del partito della maggioranza, mentre l'ufficio stampa delle forze armate ha definito quella in corso una cospirazione anti-militare per far sprofondare il Pakistan nella guerra civile.
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