06 Novembre 2025
Milano, 6 nov. (Askanews) - Il Tempietto nella corte di Palazzo Citterio, architettura di forma circolare progettata da Mario Cucinella Architects ospita dal 6 novembre 2025 al 29 marzo 2026, l'installazione site-specific Candy Eaters di Alice Zanin a cura di Andrea Dusio. L'intervento trasforma il padiglione aperto in una visionaria voliera che accoglie alcuni esemplari in cartapesta di spatole rosate, una specie di uccelli la cui livrea è data dal colore del cibo che ingeriscono.
Il curatore Andrea Dusio ha raccontato ad Askanews la genesi del progetto: "L'opera si chiama Candy Eaters e nasce un po' con l'idea di provare a rendere questo spazio del Tempietto di Mario Cucinella, che naturalmente ha dei riferimenti all'architettura di Bramante, ai dipinti della Pinacoteca di Brera, anche qualcosa di diverso che ha una relazione spaziale e contestuale con la realtà della Grande Brera".
Alice Zanin ha continuato descrivendo l'uso del luogo di passaggio della Grande Brera: "Abbiamo immaginato questo spazio come una voliera aperta. Dal Tempietto abbiamo recuperato quello che era il concetto di templum, quindi lo spazio sacro che gli auguri con un bastone nell'antica Roma designavano per la lettura del volo degli uccelli, quindi per l'ornitomanzia, tanto è vero che quando oggi noi esprimiamo un auspicio, stiamo richiamando quello che facevano proprio gli auguri romani, quindi da avis uccello e specio osservo".
Il tema ambientale è da sempre al centro del lavoro di Alice Zanin. Andrea Dusio: "L'idea è un po' di dare un messaggio di sostenibilità, di economia circolare. Le opere di Alice sono prodotte seguendo un processo molto particolare di recupero della materia". E l'artista ha spiegato nello specifico il suo metodo di lavoro: "Sono tutti pezzi unici, come si vede girandoci sotto i pezzi sono tutti diversi l'uno dell'altro e sono tutti realizzati a partire da uno schizzo quotato. Dopodiché io vado a costruire un'armatura in ferro sopra la quale vado a modellare i volumi con la carta. La mia tecnica non è propriamente un papier-maché, recupera un po' la matrice europea, un po' quella orientale dei papier collets. Dopo hanno in questo caso una finitura impermeabilizzante, ma il materiale principale, cioè la carta, è tutta di riciclo. Il giochino interpretativo è che gli uccelli siano diventati rosa dopo aver mangiato dei dolci, delle caramelle rosa, ma nella realtà le spatole rosate sono davvero di questo rosa brillante, tanto è vero che ai primi del Novecento hanno rischiato l'estinzione perché venivano cacciati e le penne venivano utilizzate per realizzare ventagli e ornamenti per cappelli. Fondamentalmente inscenando un'installazione che richiama uno stormo di uccelli credo che di base l'emozione che si vorrebbe suscitare sia proprio quella dello stupore e quindi di richiamo lo stupore di fronte alla bellezza della natura".
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