17 Ottobre 2025
Pietrasanta, la piccola “Atene della Versilia” non convince Roma, il Ministro Giuli e la Commissione ministeriale: Capitale italiana dell'arte contemporanea 2027 sarà Alba
La prime parole del sindaco di Pietrasanta Giovannetti sono state : “Non si è resa giustizia alla potenzialità di Pietrasanta”. Ma la verità, che circolava “bisbigliata” nei corridoi del Ministero dei Beni Culturali, era che tra le candidate a Capitale italiana dell'arte contemporanea 2027, la prescelta fosse già stata decisa da tempo grazie al grande lavoro di squadra e di “pedigree” (non che quello di Giovanetti e del suo staff non fosse all’altezza, percarità, ndr) della “Regina” dell’arte contemporanea italiana, la blasonatissima superwoman Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Una vera macchina da guerra capace di passare da un vernissage di Ai Weiwei con il quale ha collaborato per la grande mostra di palazzo Strozzi qualche anno fa attraverso la sua collezione d'arte, esposta appunto in mostra a Palazzo Strozzi a Firenze, per un totale di settanta opere prestate, agli eventi più esclusivi della Biennale di Venezia, non solo della Biennale d’Arte ma anche della Mostra del Cinema, dove non si è persa una prima cinematografica e photo opportunity con i registi più internazionali, come Luca Guadagnino che presentava all’ultima Mostra del Cinema il suo ultimo film After the Hunt. Sa di avere potere, una certa disponibilità finanziaria, sfoggia abiti delle migliori griffe internazionali dai colori sgargianti che sicuramente l’aiutano a non passare inosservata. E quel che non guasta, una discreta preparazione nel settore e una famiglia “pesante” alle spalle. Gli addetti al lavori conoscono la collezione, a Torino, trasformata in Fondazione, per una gestione più agile, Sandretto Re Rebaudengo, messa in piedi insieme al marito Agostino. Con l’obiettivo di trasformarla in un centro culturale e di ricerca internazionale, ospitando dibattiti, mostre, teatro e perché no anche cinema. Semore di arte si tratta. E quale migliore occasione vincere la candidatura di Capitale italiana dell'arte contemporanea 2027 nella piemontese Alba? La nuova Regina dell’arte contemporanea non si muove mai da sola, c’è quasi sempre il fidatissimo, e già istruito, figlio Emilio Sandretto Re Rebaudengo, nobiltà sabauda, che non la lascia quasi mai e che ha imparato molto sull’agguerrito mondo dell’arte contemporanea, e che ha capito che forse con l’arte e le mostre di un certo target ci si può pure guadagnare, tra un gin-tonic e uno champagnino, nelle città più glamour del mondo. Non ultimo, l’importanza di una rete internazionale che la Sandretto Re Rebaudengo ha anche, sopratutto, con la stampa di settore. Giovanetti, sindaco di Pietrasanta, da parte sua, pur essendo figlio di un camionista (nobilissima e degnissima professione, ndr) continua la lamentela pensado di avere già in tasca l’agognata nomina.“Sono deluso e amareggiato. Prendiamo atto di questa scelta della commissione che, a nostro giudizio, non rende affatto giustizia a Pietrasanta e alle sue potenzialità. Abbiamo creduto in questo progetto e ci crediamo ancora: dal percorso di ascolto e confronto con la comunità, poi sfociato nel dossier di candidatura, è nato il nostro piano strategico di sviluppo a base culturale, una bussola per i prossimi cinque, dieci anni di lavoro in città. L'obiettivo non cambia, come ho detto anche ieri in audizione: parlare a tutti di arte contemporanea e far parlare tutti di arte contemporanea. Perché l'arte non è un lusso ma un bene comune e tutti devono poterla vivere, senza limiti né barriere”: questo il commento del sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, al termine della cerimonia nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma che ha incoronato Capitale italiana dell'arte contemporanea 2027 la città di Alba. Che ormai non sarà più solo mondialmente celebre per il suo tartufo Bianco, ma anche per gli artisti e la loro arte. La cerimonia ha visto il saluto iniziale del sindaco di Gibellina, Capitale dell'Arte Contemporanea 2026, poi l'intervento della presidente di commissione Lorenza Baroncelli che ha riferito di un verdetto unanime “dopo un dibattito acceso e profondo fra i giurati”; ha preso quindi la parola il Ministro Alessandro Giuli che, dopo il ricordo dei tre carabinieri rimasti uccisi nell'esplosione di Castel D'Azzano, ha letto il verdetto consegnatogli in busta chiusa. Il sindaco Giovannetti ha voluto ringraziare “il personale comunale che ha lavorato alla redazione del dossier, insieme ai professionisti di PromoPA. La comunità artistica, nazionale e internazionale, che si è mobilitata in prima persona per sostenere Pietrasanta. Enti, Fondazioni culturali, categorie economiche, associazioni e privati cittadini di tutta la Versilia che hanno portato idee e contributi in questi ultimi 10 mesi, per la composizione del nostro progetto. Fondazioni bancarie, istituti di credito e realtà istituzionali per il supporto economico”.
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