21 Dicembre 2024
Esattamente 100 anni fa sorgeva dalle ceneri l'ancora spettacolare (aggettivo non casuale qui) Teatro Nazionale di Milano, grazie a Mauro Rota, che ne aveva avuto l'idea.
Oggi, ai festeggiamenti per il bellissimo edificio, forse il più elegante dei teatri meneghini, nonché simbolo di arte, cultura, epoche, vite, parliamo con il pronipote del fondatore, Paolo Dameno Rota.
Un secolo esatto è passato dalla inaugurazione del teatro di piazza Piemonte, quando le signore, scese dalle carrozze, si trovarono ad affrontare, tutte ben vestite, come usava allora, ahimè al contrario di oggi, un breve percorso di acqua e rane, per via delle forti piogge, fino all'entrata: correva la sera del 20 dicembre 1924.
Oggi, invece, il tempo è straordinariamente clemente e il sole caldo illumina, con la sua luce, sia la splendida piazza gremita di persone accorse, su invito, alla celebrazione, sia la via intitolata al nonno di Paolo, Giordano Rota, che diresse l'illustre teatro dal 1979, sia proprio la sua statua nel foyer; a dedicare la strada a Giordano Rota fu l'architetto Stefano Boeri lo scorso 2012.
Da notare che il teatro resiste, ma non una sovvenzione è mai arrivata dallo stato per sostenerlo. Ci sarebbe da rifletterci e da capire se sono chiari il valore reale e l'importanza intrinseca della coppia arte-cultura per un paese, per una regione, per una città, per le persone.
"Da 17 anni sono il direttore di questo teatro - ha ricordato Matteo Forte, managing director di Stage Entertainment - e lo sento come casa, così come sento la famiglia Rota come un pezzo della mia famiglia"; aggiunge: "Non sono stati usati fondi pubblici; è un modello di cultura, questo, che si autosostiene; se riusciamo a diffondere una cultura che unisce l'imprenditorialità e la sostenibilità dell'attività culturale, diamo un forte messaggio".
"La cultura scandisce il nostro tempo - ha affermato Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura di Milano - ed è una costante delle nostre vite. Qui, abbiamo ospitato, grazie a Matteo Forte, alla sua società e al Lirico, il teatro "fratello" del Nazionale, i più grandi artisti del nostro tempo, nazionali ed internazionali; a proposito, non fatevi ingannare dal nome del teatro", conclude ironicamente.
Rimandando alle eleganti e chiare parole usate dal nostro intervistato nella video intervista che segue, non posso che invitarvi, con gioia e convinzione, ad andare più spesso ad affollare i tanti teatri del capoluogo lombardo, grandi e piccini, iniziando ovviamente dal "papà" di tutti, il Nazionale.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia