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Dione Roach: “La foto premiata da Terna Driving Energy è parte del lavoro che faccio da 5 anni in carcere in Camerun”

Terna proclama 5 vincitori: Dione Roach per il Premio Senior, Martina Zanin Premio Giovane, Beatrice Aiello Menzione Accademia, Antonio Vacirca Premio Amatori, Lorenzo Pipi il più votato

27 Settembre 2023

Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ha proclamato i vincitori della seconda edizione del “Premio Driving Energy 2023Fotografia Contemporanea”.
Migliori interpreti del tema del Premio di quest’anno, Elogio dell’equilibrio, una cinquina di autori a prevalenza femminile: Dione Roach per il Premio Senior, Martina Zanin per il Premio Giovane, Beatrice Aiello (IED – Istituto Europeo di Design, Roma) per la Menzione Accademia. A loro si aggiungono Antonio Vacirca, che si aggiudica il Premio Amatori, e Lorenzo Pipi, la cui opera è risultata la più votata dalle persone di Terna, oltre 5.600, la ‘giuria più grande d’Italia’.
Il concorso è gratuito, aperto a tutti i fotografi in Italia, finalizzato alla promozione e allo sviluppo culturale del Paese e dei nuovi talenti del settore. Le opere vincitrici e finaliste sono da oggi in mostra presso Palazzo Esposizioni Roma e visitabili, con accesso gratuito, fino a domenica 15 ottobre. Dione Roach vincitrice del Premio Senior, ha dichiarato al Giornale d'Italia:

"Sono super emozionata, non me l’aspettavo e soprattutto sono molto contenta, perché fa parte di un lavoro, in realtà, che sto facendo da cinque anni dentro un carcere in Camerun. Quindi è un po’ un riconoscimento di tutto questo lavoro. È una fotografia, è un ritratto di Bocassa, che è questo ragazzo, che è in prigione da nove anni, ha una pena di 10 anni. È invalido, ha perso le gambe in un incidente d’auto, prima di andare in prigione, non ha i soldi per una carrozzella. Quindi in prigione viene portato in giro da degli amici, che lo portano sulle spalle. Quindi la mia interpretazione dell’equilibrio era questa: proprio questo equilibrio fisico, per spostarsi deve comunque sempre appoggiarsi a qualcuno, poi anche un equilibrio più psicologico, mentale, spirituale. Perché ho chiesto a Bocassa cosa è per lui la libertà. Dove vorrebbe essere, se potesse essere libero, cos’è che lo fa star bene. Quando è in prigione, a cosa pensa per sentirsi meglio. E lui ha risposto che vorrebbe essere in discoteca, nella discoteca del suo quartiere natale, perché è la dove lui si sente più libero e li vuole andare quando esce. Quindi, con un gruppo di ragazzi pittori detenuti, abbiamo realizzato questo questo dipinto, che ritrae la discoteca del suo quartiere. L’abbiamo ritratto davanti, davanti al paesaggio della della sua libertà interiore. Da cinque anni sto lavorando dentro questo carcere, per dei progetti sempre artistici. Quindi, credo di approfondire comunque questo tema, dal punto di vista fotografico, con altri personaggi, con altri ragazzi, quindi di continuare questa serie di paesaggi della libertà.”

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