17 Novembre 2025
La violenta ondata di maltempo che nella notte ha colpito il Friuli Venezia Giulia, con epicentro nella zona di Brazzano di Cormons (Gorizia), ha provocato gravi danni al ristorante stellato L’Argine a Vencò, di Antonia Klugmann, a Dolegna del Collio. L’acqua, esondata dallo Judrio, ha completamente allagato la struttura: sala, cucina, celle frigorifere e camere al piano terra sono finite sott’acqua. Come mostrano le immagini i pavimenti dei locali sono ricoperti da acqua e fango. Anche l'anno scorso il ristorante venne colpito da un'alluvione e da poco erano terminati i lavori di ristrutturazione molto costosi.
La chef ha raccontato sui social le ore di paura vissute insieme alla sorella Vittoria e allo staff: “Siamo sott’acqua da stanotte. Ancora non è arrivato nessuno. La campagna è un lago, frighi e celle spente. Le stanze, appena sistemate, sono di nuovo completamente rovinate”. Quando è scattata l’emergenza, la sala del ristorante era piena di clienti. “Abbiamo evacuato lo staff e tutti i clienti – ha spiegato Klugmann – e messo i sacchi a protezione della cucina. Ma pochi minuti dopo la sala si è riempita di fango e la cucina è stata letteralmente sommersa”. Le camere al piano terra, riaperte solo una settimana fa dopo un anno e mezzo di lavori a seguito di una precedente esondazione, risultano nuovamente danneggiate.
La chef ha espresso solidarietà alle famiglie dei dispersi e agli sfollati, ricordando come i suoi danni siano solo materiali. Ma ha anche lanciato un appello alle istituzioni: “È inutile parlare di turismo e paesaggio se prima non si pensa alla sicurezza. Il paesaggio non è decorazione: è identità. Abbiamo investito decine di migliaia di euro per mettere in sicurezza il ristorante, ma non basta se poi basta così poco per ritrovarci punto e a capo”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia