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Il ristorante L’Argine a Vencò della chef Antonia Klugmann sott’acqua dopo il maltempo in Friuli: “Abbiamo dovuto evacuare i clienti” - VIDEO

Il ristorante L’Argine a Vencò della chef Antonia Klugmann si è allagato a causa del maltempo in Friuli: “Abbiamo dovuto evacuare i clienti”. La chef ricorda l'alluvione dell'anno scorso che causò altrettanti danni al locale

17 Novembre 2025

La violenta ondata di maltempo che nella notte ha colpito il Friuli Venezia Giulia, con epicentro nella zona di Brazzano di Cormons (Gorizia), ha provocato gravi danni al ristorante stellato L’Argine a Vencò, di Antonia Klugmann, a Dolegna del Collio. L’acqua, esondata dallo Judrio, ha completamente allagato la struttura: sala, cucina, celle frigorifere e camere al piano terra sono finite sott’acqua. Come mostrano le immagini i pavimenti dei locali sono ricoperti da acqua e fango. Anche l'anno scorso il ristorante venne colpito da un'alluvione e da poco erano terminati i lavori di ristrutturazione molto costosi. 

Il ristorante L’Argine a Vencò della chef Antonia Klugmann sott’acqua dopo il maltempo in Friuli: “Abbiamo dovuto evacuare i clienti” 

La chef ha raccontato sui social le ore di paura vissute insieme alla sorella Vittoria e allo staff: “Siamo sott’acqua da stanotte. Ancora non è arrivato nessuno. La campagna è un lago, frighi e celle spente. Le stanze, appena sistemate, sono di nuovo completamente rovinate”. Quando è scattata l’emergenza, la sala del ristorante era piena di clienti. “Abbiamo evacuato lo staff e tutti i clienti – ha spiegato Klugmann – e messo i sacchi a protezione della cucina. Ma pochi minuti dopo la sala si è riempita di fango e la cucina è stata letteralmente sommersa”. Le camere al piano terra, riaperte solo una settimana fa dopo un anno e mezzo di lavori a seguito di una precedente esondazione, risultano nuovamente danneggiate.

L’appello: “Serve un ragionamento strutturale sul territorio”

La chef ha espresso solidarietà alle famiglie dei dispersi e agli sfollati, ricordando come i suoi danni siano solo materiali. Ma ha anche lanciato un appello alle istituzioni: “È inutile parlare di turismo e paesaggio se prima non si pensa alla sicurezza. Il paesaggio non è decorazione: è identità. Abbiamo investito decine di migliaia di euro per mettere in sicurezza il ristorante, ma non basta se poi basta così poco per ritrovarci punto e a capo”.

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