Lunedì, 03 Novembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Capizzi (Messina), 16enne ucciso a colpi di pistola fuori dal bar, fermati un 20enne, fratello e padre, "il giovane non era l'obiettivo" - VIDEO

Per i carabinieri, Giuseppe Di Dio, il 16enne ucciso la sera di sabato 1° novembre, non era l'obiettivo della sparatoria. Fermate tre persone, ritenute i presunti responsabili del delitto. Dalla sparatoria è uscito ferito anche un altro ragazzo 22enne

02 Novembre 2025

Un ragazzo di appena 16 anni è stato ucciso con colpi d'arma da fuoco mentre si trovava davanti ad un bar con degli amici. La tragedia si è consumata a Capizzi, nel Messinese, intorno alle 22.30 di ieri, sabato 1° novembre, in via Roma.

Capizzi (Messina), 16enne ucciso a colpi di pistola fuori dal bar, fermati un 20enne, fratello e padre, "il giovane non era l'obiettivo" - VIDEO

La vittima è Giuseppe Di Dio, uno studente 16enne dell'Istituto alberghiero di Troina, in provincia di Enna. A quanto emerge dalle primissime ricostruzioni, il giovane sarebbe stato raggiunto da colpi d'arma da fuoco fatti partire da quello che si presume essere l'autore della sparatoria: il 20enne Giacomo Frasconà Filaro, al momento dell'agguato sceso da un'auto dove a bordo c'erano anche il fratello 18enne Mario e il padre 48enne Antonio. Oltre alla vittima, la sparatoria ha causato anche il ferimento di un altro coetaneo, un 22enne, portato d'urgenza all'ospedale di Nicosia dove però non risulterebbe in pericolo di vita.

La dinamica della sparatoria è ancora tutta da ricostruire. Secondo prime ricostruzioni, l'obiettivo del 20enne Frasconà, fermato dai Carabinieri della Compagnia di Mistretta con le accuse di omicidiotentato omicidiodetenzione abusiva di armi e di arma da fuoco clandestinalesioni personaliricettazione, non sarebbe stato Giuseppe Di Dio. E neppure il 22enne rimasto ferito. Pare infatti, secondo fonti, che il killer volesse mirare ad un'altra persona con cui avrebbe avuto contenziosi e litigi personali. Giacomo Frasconà, trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa, è stato dunque fermato insieme al fratello e al padre, anche loro ritenuti "responsabili di aver accompagnato il congiunto sul luogo del delitto". A quanto emerge, sia Giacomo Frasconà che padre e fratello sarebbero già noti alle forze dell'ordine. "Persone - ha specificato Leonardo Giuseppe Principato Trosso, sindaco di Capizzi - con diversi precedenti penali. L’anno scorso alcuni componenti della famiglia sono stati indagati per avere dato fuoco alla caserma dei carabinieri, due giorni fa sono stati sottoposti a controlli perché sospettati di possedere armi. Ieri sera poteva essere una strage".

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti