08 Ottobre 2025
Roma, 8 ott. (askanews) - Si è tenuta a Roma presso il Centro Roma Eventi Fontana di Trevi la conferenza stampa Nazionale: "PAZIENTI FRAGILI: OLTRE LA SINDROME DI CALIMERO". Un momento di confronto sull' Herpes Zoster, anche noto come Fuoco di Sant'Antonio, una malattia debilitante causata dalla riattivazione del virus della varicella. É proprio in una stanza d'ospedale o in un ambulatorio oncologico, che deve farsi prevenzione per i pazienti più fragili, attraverso un vaccino che può evitare dolore, complicanze e ricoveri. È proprio qui che nasce Vax Populi, progetto di titolarità di GSK, svolto da Nume Plus con partner editoriale Giubileo in Salute". Un progetto nazionale che porta avanti la vaccinazione contro l'Herpes Zoster dentro i percorsi di cura dei pazienti più fragili, integrandola nelle routine cliniche, perché la prevenzione diventi parte integrante delle cure. Ma cos'è l'Herpes Zoster? Come funziona il vaccino e chi può farlo? Abbiamo parlato con Ivan Gentile, ordinario di malattie infettive presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II:
"È raccomandato per tutte le persone a rischio di riattivazione più alta rispetto alla popolazione generale. E chi sono? Si tratta di persone con più di 65 anni, quindi che hanno una immunosenescenza e le persone con malattie immunodepressive, come AIDS o persone che si sottopongono a chemio terapia. Già sopra i 18 anni possono vaccinarsi".
VAX POPULI si propone di portare la vaccinazione contro l'Herpes Zoster direttamente nei percorsi di cura dei pazienti fragili, integrandola nella pratica clinica quotidiana. È poi intervenuto Stefano Remiddi, coordinatore scientifico del progetto VAX POPULI:
"Vax Populi nasce con l'obiettivo di verificare, ospedale per ospedale i percorsi di cura che fanno i pazienti fragili all'interno delle strutture per poter verificare dove è possibile proporre la vaccinazione per Herpes Zoster al fine di proteggere meglio questi pazienti che corrono un rischio di Herpes Zoster decisamente più alto rispetto alle persone normali. Questo ci ha consentito di fare dei percorsi personalizzati per ogni ospedale e per ogni tipologia di paziente. Abbiamo preso in considerazione pazienti oncologici, reumatologici, pazienti diabetologici ed immunodepressi":
Positiva l'esperienza del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Brindisi, che svolge una funzione strategica di prevenzione grazie all'attivazione di un ambulatorio dedicato alla vaccinazione dei soggetti fragili accanto al reparto di Malattie Infettive
Infine abbiamo parlato con Stefano Termite, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Brindisi:
"Siamo partiti nel 2018, eravamo forse la prima o la seconda esperienza in Italia di questo tipo di ambulatorio vaccinale all'interno di un presidio ospedaliero ed è stata all'epoca una grande svolta che ci ha portato a dare un risultato incredibile perché a quell'epoca noi eravamo il riferimento per i pazienti. Questo poi è stato interrotto un po' dall'epoca Covid è stato ripreso successivamente presso proprio il reparto di malattie infettive quindi insieme, malattie infettive, igiene, che collaboriamo tantissimo abbiamo intrapreso questo altro percorso che sta andando benissimo".
Integrare le vaccinazioni nei programmi di cura significa non solo ridurre complicanze evitabili, ma anche consolidare il ruolo dell'ospedale come luogo che protegge e accompagna la persona lungo tutto il suo percorso assistenziale, un progetto VAX POPULI, portato avanti con la tenacia e la convinzione di chi vuole garantire a tutti lo stesso diritto alla salute perché nessuno si senta escluso.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia