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RemTech, Redaelli (Cei): tutela ambiente è anche tutela dei poveri

I primi che soffrono quando la casa comune è trattata male

18 Settembre 2025

Ferrara, 18 set. (askanews) - La Laudato si' "ha saputo leggere un bisogno di tutti" e "la tutela dell'ambiente diventa anche la tutela del povero, perché i primi che soffrono quando la casa comune viene trattata male, sono davvero i poveri". Lo ha detto mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute, in occasione dell'incontro "Tutto è connesso - Custodire le nostre terre" organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana a RemTech Expo a dieci anni dall'enciclica Laudato si' di papa Francesco.

"Direi che questa enciclica ha colpito molto, anche perché ha saputo leggere un bisogno di tutti. Anche chi non è credente si è riconosciuto, a parte che riferimento alla figura di San Francesco, che sicuramente è una figura apprezzata anche al di fuori dell'ambito ecclesiale - ha spiegato mons. Redaelli -. Ha intuito davvero delle linee e come sempre metterle in pratica esige tanta pazienza, tanto tempo, però delle intuizioni sono davvero molto interessanti".

Per esempio sull'attenzione ai poveri, come ha ricordato l'arcivescovo: "la tutela dell'ambiente diventa anche la tutela del povero, perché i primi che soffrono quando l'ambiente, la casa comune, come dice papa Francesco, viene trattata male, sono davvero i poveri. Certamente anche il convegno nostro vuole mettere insieme l'elemento della salute, del lavoro e dell'ambiente e certamente anche della tutela del povero".

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