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Milano, liceo scientifico Leonardo Da Vinci contro assemblee pro Lgbtqia+ e cultura woke, oltre 400 studenti occupano l’istituto - VIDEO

La protesta degli studenti, sfociata nell’occupazione del liceo Leonardo Da Vinci, è scaturita dopo la decisione del Consiglio d’Istituto di vietare manifesti e assemblee a favore di alcuni temi Lgbtqia+

24 Marzo 2025

Questa mattina oltre 400 studenti del liceo Leonardo Da Vinci hanno protestato, e occupato l’istituto, contro la decisione del Consiglio d’Istituto di vietare volantini e assemblee a favore di transfemminismo, violenza di genere e tutela sui migranti.

Occupato il Liceo Leonardo da Vinci, gli studenti contro il Consiglio d’Istituto

Mattinata di tensione al Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Milano, dove gli studenti hanno deciso di occupare l'istituto per protestare contro le nuove restrizioni imposte dal Consiglio d'Istituto. Secondo quanto denunciato dai manifestanti, tra le misure più contestate vi sarebbe l'istituzione di un "Gruppo di supporto" con il potere di vietare la diffusione di volantini e l'affissione di striscioni all'interno della scuola. Sul posto è intervenuta anche la Digos per monitorare la situazione.

L'occupazione è stata annunciata fin dalle prime ore della mattinata, quando gli studenti hanno deciso di non entrare in aula, radunandosi all'esterno dell'edificio in via Respighi, nella zona del Tribunale. La loro protesta, spiegano, non si limita alla contestazione del nuovo regolamento interno, ma riguarda anche la recente bocciatura da parte del CdI di tre assemblee d'istituto dedicate a temi di forte impatto sociale, come il transfemminismo, la violenza di genere e la tutela dei migranti.

"Questa mattina, noi studenti del Liceo Leonardo da Vinci abbiamo deciso di occupare il nostro edificio scolastico in segno di protesta contro le limitazioni alla libertà di espressione imposte dall'ultimo Consiglio d'Istituto", dichiarano gli studenti in un comunicato ufficiale. "La nostra decisione nasce a seguito dell'istituzione di un 'Gruppo di supporto' con il potere di vietare la diffusione di volantini e l'affissione di striscioni, nonché della bocciatura di tre assemblee d'istituto su temi di grande rilevanza sociale. Le assemblee proposte trattavano temi fondamentali come il transfemminismo, la violenza di genere e la tutela dei migranti. Il CdI ha bocciato queste assemblee con la motivazione che mancasse un contraddittorio, ma ci chiediamo: chi dovrebbe rappresentare la controparte in un dibattito sulla violenza di genere?".

La replica della dirigente scolastica Luisa Francesca Amantia è tempestiva: “sono collaborativa, c’era un tema di tempi da rispettare per lavorare su queste assemblee proposte”. 

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