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Napoli sepolta come Pompei da 30 metri di cenere in caso di eruzione ai Campi Flegrei, il VIDEO choc dalla Svizzera

Un allarme che viene lanciato nel caso in cui i Campi Flegrei, dove non di rado si verificano terremoti che preoccupano la popolazione, eruttassero. E il tempo per scappare è minimo: trenta minuti

18 Aprile 2024

Napoli sepolta come Pompei sotto 30 metri di cenere in caso di eruzione ai Campi Flegrei. Uno scenario disegnato dalla Svizzera e che vedrebbe la città campana fare la stessa fine della celebre Pompei. Un allarme che viene lanciato nel caso in cui i Campi Flegrei, dove non di rado si verificano terremoti che preoccupano la popolazione, eruttassero. E il tempo per scappare è minimo: trenta minuti.

Napoli sepolta come Pompei da 30 metri di cenere in caso di eruzione ai Campi Flegrei

I Campi Flegrei sono una minaccia per la sicurezza degli abitanti a Napoli. Ecco che allora un documentario dalla Svizzera traccia la maniera in cui Napoli verrebbe sommersa. "Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa" è il titolo apparso sul canale YouTube di RSI, la televisione pubblica svizzera, che immagina uno scenario nel quale il capoluogo partenopeo verrà seppellito "sotto 30 metri di materiale vulcanico", provocando secondo il vulcanologo Patrick Allard "vittime e grande distruzione".

Il documentario dura 42 minuti e manda in onda una ricostruzione 3D di piazza del Plebiscito sommersa dalle nubi ardenti, in una città completamente devastata. "Napoli nasconde un mostro silenzioso. Si tratta di uno dei vulcani più pericolosi al mondo, la cui attività allarma gli esperti e il governo italiano. La possibile ripresa dell’attività di questo supervulcano, che conta quaranta crateri, preoccupa i 500.000 abitanti che vivono nella zona rossa e minaccia i dodici milioni di turisti che ogni anno visitano la città".

"Nella regione - spiega ancora il servizio della tv svizzera - le scosse sismiche sono ormai all’ordine del giorno e lo scenario di una grande eruzione non è escluso. Nel reportage incontriamo i napoletani preoccupati e gli scienziati pronti a dare l’allarme da un momento all’altro. Il rischio di una grande eruzione potrebbe avere conseguenze devastanti per l’intera Europa".

"Troppo pochi 30 minuti per evacuare la città"

Amy Donovan, professoressa di Geografia all’Università di Cambridge, ha asserito che "A quel punto la città dovrebbe essere deserta perché l’aria sarebbe satura di cenere, materiale piroclastico e residui vulcanici di ogni tipo". Nel documentario viene spiegato in modo tranchant come "trenta minuti sono pochi per evacuare una città".

Ingv: "Nessun segnale di eruzione imminente"

Gli eventi naturali si sa, sono difficili da prevedere, per questo è sempre meglio essere messi all'erta. L'IngvIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha affermato: "Si tratta di un'informazione non basata su dati, e che ignora completamente tutte le importanti attività scientifiche e di pianificazione che hanno visto, e ancora vedono, scienziati e Protezione Civile lavorare fianco a fianco per gestire al meglio delle conoscenze la pericolosità vulcanica ed il relativo rischio di una delle aree più antropizzate al mondo".

"I Campi Flegrei sono la più grande caldera urbanizzata attiva nel cuore del continente europeo. A partire dal 2005 è interessata dal fenomeno bradisismico che causa il sollevamento del suolo, terremoti ed emissioni fumaroliche. La caldera è monitorata da un sistema di monitoraggio multiparametrico continuo. Tutti i dati forniti da tale sistema, al momento, non mostrano evidenze dell'imminenza di una eruzione vulcanica, tantomeno di grandi proporzioni".

"Le azioni di mitigazione del rischio vulcanico sono basate sulla condivisione delle informazioni corrette sullo stato del vulcano. La condivisione può avvenire in molteplici forme, quali la pubblicazione di dati e di bollettini sui siti web istituzionali, incontri scolastici, incontri con la popolazione esposta al rischio, seminari, conferenze, corsi di formazione ai giornalisti e quant'altro. L'ampio spettro di queste attività è continuamente praticato dal nostro Istituto", conclude l'Ingv.

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