11 Dicembre 2023
L'ultima puntata di Report ha messo sotto la lente d'ingrandimento due figure di spicco nel Partito Democratico, entrambe vicine a Elly Schlein, rivelando preoccupanti conflitti di interesse legati alle rispettive battaglie politiche. Alessandro Zan, noto esponente del mondo Lgbt e promotore del DDL a suo nome, è stato oggetto di un'approfondita inchiesta giornalistica, insieme a Michela Di Biase, impegnata per la parità di genere e moglie dell'ex ministro Dario Franceschini.
Alessandro Zan, deputato molto legato al mondo Lgbt, è socio di maggioranza della società Be Proud Srl, organizzatrice del Pride Village di Padova, un festival che ha ospitato anche Elly Schlein nell'ultima edizione, incassando oltre un milione di euro. Report ha sollevato dubbi sul possibile conflitto di interesse di Zan, chiedendogli se il Pride Village fosse un evento commerciale e se ci fosse incompatibilità con la sua attività politica. Zan ha risposto sottolineando che tutti i proventi vengono reinvestiti nell'iniziativa e ha affermato di prestare il suo nome gratuitamente per contribuire con spirito di servizio. Tuttavia, Be Proud ha versato 50 mila euro nelle casse del PD, sollevando ulteriori interrogativi sulle dinamiche finanziarie legate all'evento.
Michela Di Biase, moglie dell'ex ministro Franceschini, ha creato la società Obiettivo 5, che si occupa della consulenza per la certificazione della parità di genere. Report ha evidenziato il sospetto tempismo nel fondare l'azienda, avvenuto in anticipo rispetto ad altre, ipotizzando che ciò sia stato influenzato dalle sue connessioni politiche. Obiettivo 5, sulla carta, si impegna a promuovere la parità di genere come principio fondamentale per una società inclusiva e sostenibile, contando tra i suoi clienti aziende di rilievo come Novartis, Gucci, Philip Morris, Generali, Ibl Banca e Comin & Partners.
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