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Perquisizione casa della madre di Messina Denaro: Ray-ban e champagne Cristal della Roederer da centinaia di euro - VIDEO

I carabinieri hanno perquisito l'ultima casa di Matteo Messina Denaro dove viveva con la madre prima della latitanza: collezione di occhiali a goccia e cataloghi d'arte

25 Gennaio 2023

I carabinieri hanno perquisito l'ultima casa di Matteo Messina Denaro prima che diventasse un latitante: la casa di sua madre. Il video dell'arma racconta i gusti del boss, dai Ray-ban allo champagne, fino all'arte che lo ritrae. 

Perquisizione casa della madre di Messina Denaro

Prima di darsi alla macchia Matteo Messina Denaro viveva nel suo paese d'origine, Castelvetrano, a casa della madre in via Alberto Mario. I carabinieri oggi l'hanno perquisita per vedere se il superlatitante ci avesse fatto ritorno in questi trent'anni. Il video mostra la sua collezione di occhiali Ray-ban, molti dei quali a goccia, come li usava da ragazzo. C'è chi suppone che li portasse per correggere un difetto della vista. 

Nella casa sono state trovate anche molte bottiglie di champagne, di cui il boss doveva essere estimatore. Nel video compare un Cristal della Louis Roederer, una delle marche più costose e prestigiose in commercio. La bottiglia del boss sembra essere del 1999, la prima Cristal prodotta dalla Maison. 

È difficile fare una stima del prezzo perché oggi, dopo oltre vent'anni, ce ne sono poche in circolazione. Si può comunque dire con certezza che è un vino da centinaia di euro: su internet un Cristal del 2002 può costare anche 13mila euro

Casa Messina Denaro, cataloghi d'arte e ritratti

Il boss sembra essere tornato a casa della mamma Lorenza Santangelo durante gli anni  o, almeno, ha fatto recapitare dei regali. Anche qui sono stati trovati degli artefatti che lo ritraggono. Da notare il catalogo d'arte della mostra "Facce da mafia", organizzata nel 2009 al museo di Salemi dall’allora sindaco Vittorio Sgarbi. 

È stato ritrovato anche un ritratto in stile pop-art realizzato da Flavia Mantovan che risolve un piccolo enigma: il quadro era stato acquistato da un compratore anonimo che "non faceva questione di prezzo, che era pronto a versare anche una cifra cospicua". Così racconta Daniele Arzenta presidente dell’associazione culturale organizzatrice della mostra «Horti Lamiani» dove era stata esposta l'opera.

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