28 Luglio 2022
MILANO, Il Giornale d'Italia è andato a raccogliere le immagini e le testimonianze dei vicini di casa che abitano a via Parea, dov'era la casa di Alessia Pifferi, poi divenuta la tomba dov'è morta Diana, bimba di soli 18 mesi tra il degrado e l'indifferenza della sua stessa famiglia.
La vicina ammette che l'ex marito abitava proprio di fronte al pianerottolo "per accudire i cani". Fuori i vestitini rosa stesi prima che Alessia Pifferi lasciasse l'appartamento abbandonando la bambina al suo destino, adagiandola su una brandina da campeggio con un biberon pieno di latte, forse corretto alle benzodiazepine.
Della donna si sa che aveva "manie di grandezza", come testimonia una vicina di casa. Che non le mancava nulla: "vestiti appariscenti, aria condizionata" e che "si vantava di tutto questo". Ma chi le desse i soldi non è dato saperlo. Alessia Pifferi era disoccupata: una vita sui social a intrattenere relazioni con uomini e tanto disagio come si evince da queste immagini.
La bambina sarebbe morta circa 24 ore prima del ritorno della madre che per l'occasione di un'uscita fuori porta a Leffe, in provincia di Bergamo, avrebbe partecipato anche a Leffestate, un evento estivo ricorrente. La donna di 37 anni aveva una relazione con un elettricista del posto che è stato sentito dagli inquirenti e che ha ammesso di aver saputo dalla stessa Pifferi che la figlia era stata affidata alla sorella. Tuttavia i rapporti con quest'ultima sembrerebbero rotti da tempo.
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