21 Ottobre 2020
Coronavirus, i primi test antigienici al Liceo Manara di Roma - Fonte: LaPresse
Con l’aumento del numero dei positivi al Covid-19, è bene essere in grado di leggere correttamente i numeri e i dati che quotidianamente ci informano sull’andamento dell’epidemia. Ogni giorno le autorità competenti comunicano infatti tutte le cifre rilevate nell’arco della giornata, le quali vengono rilanciate dai media nazionali.
Solitamente, aprendo il sito di un giornale o ascoltando le aperture dei tg, ascoltiamo i dati concernenti il numero di nuovi casi rilevati, quello dei morti avvenuti e quello dei tamponi effettuati. Ci sono però altri numeri importanti che di solito bisogna andare sostanzialmente a cercare, come quello sullo stato di occupazione delle terapie intensive, dei ricoveri in ospedale, degli asintomatici e, infine quello dei guariti. Per avere un quadro completo della situazione, è bene tener conto infatti di tutti questi fattori, senza i quali è impossibile avere un quadro completo di come l’epidemia del coronavirus si sta diffondendo nel nostro paese.
Il costante aumento del numero dei nuovi positivi ha fatto scattare nuovi divieti e limitazioni da parte del governo. È bene sapere dunque che, in media, nel nostro paese, tra il 94 e il 95% dei soggetti positivi risulta essere asintomatico o paucisintomatico, non richiedendo dunque un’assistenza medica in ospedale. Infatti, ad oggi su 142.739 positivi in Italia, 133.415 si trovano in isolamento domiciliare. Altro numero rassicurante è quello di coloro che sono guariti dopo aver contratto il Covid. Su un totale di 434.449 casi registrati dalla fine di febbraio, sono 255.005 i soggetti considerati guariti. Essendo state in tutto 36.705 le morti in Italia, il tasso di letalità del Covid si assesta intorno al 8,4%. Un report dell’Istituto superiore di sanità ha mostrato come l'età media dei decessi sia 80 anni. Inoltre, circa il 62% dei deceduti aveva tre o più patologie persistenti pregresse prima di contrarre il Covid-19.
Uno dei dati più importanti per analizzare l’evoluzione dell’epidemia è certamente quello che mostra il tasso di positività tra i tamponi. Questo numero è importante perché il numero di nuovi positivi giornalieri ha senso se messo in relazione al numero dei tamponi effettuati nella stessa giornata. I numeri di queste settimane sono addirittura più alti rispetto a quelli dei mesi tragici del lockdown, ma il numero dei tamponi effettuati è cresciuto a dismisura. Il tasso di positività si ricava dal rapporto tra il numero dei nuovi positivi e quello dei tamponi effettuati. Ieri il dato, in crescita costante nelle ultime settimana, era del 7,5%. Il 23 marzo, però, il rapporto era al 28%. Questo si spiega dal momento che, negli ultimi mesi, lo Stato ha sviluppato le capacità per arrivare a fare circa 150 mila tamponi al giorno, mentre nei primi mesi dell’epidemia questa cifra si assestava intorno ai 25 mila. Fare più tamponi permette di tracciare in maniera più efficiente i casi positivi e i loro contatti, facendo emergere prima i casi asintomatici ed evitando il diffondersi del contagio.
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