09 Settembre 2020
Matteo Salvini è stato "aggredito" a Pontassieve, vicino Firenze, durante un comizio per elezioni Regionali, da una giovane donna che gli si è avvicinata e lo ha strattonato strappandogli la camicia e impossessandosi della catenina che portava al collo.
E' stato imminente l'intervento delle forze dell'ordine che hanno bloccato e identificato la donna. Si tratta di una 30enne originaria del Congo, che lavora per un progetto del servizio civile del Comune di Pontassieve.
Come fa sapere la questura, la donna era “in evidente stato di alterazione psico-fisica”, non ha precedenti penali, ma sono in corso accertamenti da parte della Digos, in seguito ai quali potrebbe scattare una denuncia per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale.
“Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no. La camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra e quella persona si dovrebbe vergognare". Così il leader della Lega subito dopo l'episodio. "La cosa bella che mi porto via da Pontassieve - ha aggiunto - non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto 'Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè'”.
Non sono mancati i commenti di solidarietà a sostegno di Salvini, sia da parte del centrodestra e sia dal Pd. La segretaria toscana, Simona Bonafé, ha dichiarato: “Condanniamo con nettezza l’aggressione avvenuta poco fa ai danni di Matteo Salvini. La Toscana è e deve continuare ad essere terra che si contraddistingue per un dibattito politico corretto e noi vogliamo che tutti possano manifestare liberamente le proprie idee, che si tratti di chi la pensa come noi o diversamente”.
Il governatore Enrico Rossi ha espresso “vicinanza democratica. L’esercizio della libertà nel nostro Paese è stato conquistato con la lotta di Liberazione e la Resistenza a cui hanno partecipato migliaia di quelli che Salvini definisce ‘rossi’, addirittura qualificandoli come fascisti. Non condivido pressoché nessuna delle idee di Salvini ma sono davvero pronto a battermi perché possa esprimerle”.
Il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, ha commentato l’episodio: “Il Paese ha bisogno di una campagna elettorale serena, basata su un confronto leale e rispettoso di tutte le posizioni politiche, lontana dalle estremizzazioni dei toni e dei comportamenti. Per questo, ogni forma di violenza e di intolleranza, anche solo verbale, deve essere condannata e isolata per garantire a tutti i protagonisti delle competizioni elettorali la piena libertà di manifestare il proprio pensiero”.
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