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Khelif denuncia Salvini, Musk e Rowling per cyberbullismo, il legale: "Campagna d'odio", la Lega: "Follia"

Per l'avvocato della campionessa algerina, si tratta di una "campagna misogina, sessista e razzista" contro l'atleta, mentre la procura di Parig apre un fascicolo contro ignoti ma indaga sia sugli utenti che hanno pubblicato sotto pseudonimo sia su figure pubbliche di spicco che si sono esposte sui social riguardo

14 Agosto 2024

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La Procura di Parigi ha aperto ieri martedì 13 agosto un fascicolo contro ignoti per un’indagine di cyberbullismo, dopo la denuncia della pugile algerina Imane Khelif. Depositata dall’atleta lo scorso 9 agosto, lo stesso giorno della finale che gli è poi valso l’oro olimpico, nel corpo della denuncia vengono citati come esempi di post a contenuto misogino, sessista e razzista anche le pubblicazioni sui social di personaggi celebri quali il patron di Tesla e X Elon Musk, la scrittrice best seller J.K. Rowling e anche alcuni contenuti del leader della Lega Matteo Salvini: tutti con il loro post in cui asserivano che la Khelif fosse in realtà un uomo transgender e non una donna. Proprio il leader del Carroccio, ha commentato la notizia della denuncia per molestie on line e sui social sporta dalla Khelif, dichiarando "Siamo alla follia!" in un altro post di oggi pomeriggio sulla piattaforma X (ex Twitter). In ogni caso la procura parigina ha aperto un’indagine per "molestie informatiche basate sul genere, insulti pubblici basati sul genere, provocazioni pubbliche alla discriminazione e insulti pubblici basati sull'origine", come dichiarato dalla stessa in una nota.

Le motivazioni alla base della denuncia spiegate dall’avvocato della Khelif

Il legale dell’atleta, Nabil Boudi, ha presentato la denuncia affidata lunedì ai magistrati dell'unità speciale della procura di Parigi contro l'incitamento all'odio online, dicendo che la sua assistita è stata presa di mira e motivando poi al quotidiano algerino El Watan la scelta della pugile come segue: "L’attacco è incontestabile. Contenuti ripetuti e circostanziati sul suo genere, la sua nazionalità, la sua apparenza. L’inchiesta determinerà chi è all’origine di questa campagna misogina, razzista, sessista e chi ha alimentato questo linciaggio informatico". Dunque, per Boudi la denuncia è contro gli autori e non contro le piattaforme in generale, come chiarito dallo stesso avvocato, poiché quello della gestione dell’odio online non è un tema che riguarda nello specifico Khelif: "È una questione legislativa e non giudiziaria", ha concluso.

Non solo Musk e Rowling: in molti erano convinti che la pugile algerina fosse un uomo

Così si era espressa sui social l'autrice di Harry Potter, subito il match degli ottavi di finale con l’italiana Angela Carini: "A una giovane pugile è stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché avete permesso a un maschio di salire sul ring con lei. Siete una vergogna, la vostra 'salvaguardia' è una barzelletta e Parigi 2024 sarà offuscata per sempre dalla brutale ingiustizia fatta a Carini" aveva scritto sempre su X la Rowling, non prima di aver postato una foto dell'atleta algerina accompagnata dalla didascalia "Il sorrisetto di un maschio che sa di essere protetto da un sistema sportivo misogino e si gode il disagio di una donna a cui ha appena dato un pugno in testa e alla quale ha appena distrutto l'ambizione di una vita". Nel mentre Musk aveva ricondiviso e commentato con un "assolutamente" un altro post che recitava: "Gli uomini non appartengono agli sport femminili. Sto con Angela Carini". In relazione ai nomi celebri contenuti nella denuncia avanzata dalla Khelif, ancora Boudi aveva riferito che "sono personalità politiche e pubbliche che hanno utilizzato i propri account per prendere parte a questa campagna contro la mia cliente - riferisce l’avvocato sempre al quotidiano di Algeri - in questo caso i problemi di identificazione non si pongono, gli autori sono conosciuti". Ma Boudi assicura che gli inquirenti hanno la "facoltà di indagare contro tutti gli utenti del social, compresi quelli che potrebbero aver scritto messaggi d'odio sotto pseudonimo". Oltre alle due star, il miliardario americano e la scrittrice inglese di Harry Potter, in molti hanno espresso le loro opinioni sull’atleta: dal celebre politico francese di estrema destra, Gilbert Collard che l’ha definita 'transessuale', agli italiani Ignazio La Russa e Daniela Santanché.

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