18 Giugno 2023
Jorge Martin - foto @Lapresse
Un altro appuntamento per questo MotoGP 2023, all’insegna di Ducati. Ormai quasi un campionato monomarca con 5 Ducatisti nelle prime 5 posizioni. Vince Jorge Martin, la sua seconda gara nella massima serie, davanti a Pecco Bagnaia, che mantiene la prima posizione nel campionato, e davanti a Joan Zarco, che continua a pagare le partenze molto deficitarie, dove perde tante posizioni, poi difficili da recuperare.
Un campionato quasi monomarca, dicevamo, con qualche pro e tanti contro. Piloti più o meno sullo stesso livello, a cavallo di moto identiche, ci danno spesso gare molto monotone, dove tutti si comportano allo stesso modo e l’imprevedibilità è ridotta al minimo. Al sachsering sono stati belli solo gli ultimi tre giri. Un po’ troppo poco per uno spettacolo che fino a pochi anni fa ci incollava al video per 40 minuti tra sorpassi e staccate pazzesche. Speriamo in un ritorno veloce di Honda e Yamaha. Servono anche a Ducati per misurarsi e migliorare. Comunque il lavoro fatto a Borgo Panigale è incredibile. Con dimensioni economiche paragonabili a Davide contro Golia, è riuscita in questi anni a mettere in pista una moto facile da guidare, con una potenza unica. In questo scenario un bravissimo Guido Meda si reinventa ed anziché urlarci di salire in piedi sul divano inneggiando ai continui sorpassi tra Valentino Rossi e l’opponente di turno, ci dettaglia metro per metro la bravura in ogni staccata ed in ogni curva dei piloti di testa, in attesa dei pochi sorpassi che si vedono in gara. Da anni lo scopiazzano in tanti, ma rimane unico tra tutti gli sport.
È caduto 4 volte in ogni sessione di prova. Ha fatto il dito medio alla propria moto (ce lo vedete il testimonial di una griffe di moda che comunica al mondo il suo disappunto perché la stoffa non lo aggrada?). Quindi non ha potuto partecipare alla gara per una frattura. Sono atteggiamenti da eroe che cerca di andare oltre il limite? Oppure da adolescente che non capisce il limite attuale del suo pacchetto complessivo, che non capisce che forse in questo week end a lui ed alla Honda serviva di più fare km, non cadere, non distruggere 4 moto, e cercare di migliorare circuito dopo circuito? Secondo noi assolutamente più realistica quest’ultima ipotesi. Ma d’altronde l’ego e l’ossessione la dimostra quando cade, va addosso a 250kmh ad un incolpevole Zarco, lo fa volare in alto, e poi corre via senza neanche sincerarsi delle condizioni del collega. Il tutto con l’ossessione di vincere un GP che non avrebbe vinto neanche correndo da solo. Quando poi si chiede perché la sua fama non è’ direttamente proporzionale al suo talento ed alle sue vittorie, si riguardi il video in cui abbatte Zarco e i 30 secondi seguenti.
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