11 Agosto 2025
In queste ore Flavio Mucciante ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del Centro Italiano di Studi Superiori per il Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia, incarico ricevuto nelle scorse settimane dal cda Rai. In una lettera inviata all’Amministratore Delegato e ai consiglieri Rai, Mucciante si sarebbe rammaricato per una decisione presa dopo la nomina, senza consultazione, del nuovo direttore della Scuola. Una scelta che secondo l’ex direttore della radio cambierebbe in modo sostanziale il quadro operativo compromettendo il progetto di rilancio che aveva condiviso a suo tempo. Mucciante evidenzia inoltre il rischio di un completo azzeramento dei vertici della struttura, con gravi ricadute sugli studenti.
Con la pausa estiva del TG2 Post, condotto da Monica Giandotti, Rai 2 anticipa l’inizio della prima serata alle 21.05 a partire da domenica 11 agosto. Una scelta dettata da esigenze di palinsesto, ma che arriva anche al termine di un periodo non particolarmente brillante per lo spazio di approfondimento del Tg2 di Antonio Preziosi. Le ultime puntate, infatti, hanno registrato ascolti poco soddisfacenti. Per restare a quest’ultima settimana lunedì 3 agosto 457.214 spettatori con uno share del 2,75%, martedì 5 agosto 465.058 e il 2,97%, mercoledì 6 agosto 557.551 con il 3,58%, e giovedì 7 agosto 538.821 spettatori e il 3,58% di share. In diverse occasioni, TG2 Post ha segnato risultati inferiori di oltre due punti percentuali rispetto all’edizione serale del TG2. Un andamento che ha alimentato il confronto con la gestione precedente del programma, in particolare quella di Manuela Moreno, oggi alla guida di Filorosso su Rai 3, dove nell’ultima puntata ha sfiorato il 6% di share.
Prima della pausa estiva l’amministratore delegato Giampaolo Rossi ha firmato alcuni ordini di servizio. Il piatto forte è rappresentato dalla Direzione Intrattenimento Prime Time, guidata da Williams Di Liberatore. Nella squadra dei vicedirettori spicca la vicaria Amelia Annunziata, con responsabilità sulla Pianificazione Economica e Mezzi. Inoltre, Claudio Fasulo è vicedirettore per Prime Time 1, Fabio Di Iorio per Prime Time 2, Raffaela Sallustio per Prime Time 3, Giovanni Anversa per Prime Time 4, Franco Argenziano per Prime Time 5, mentre la responsabilità di Prime Time 6 resta ad interim in capo al Direttore (qui si attende l’arrivo di Perla Tortora dal day time). La struttura Prime Time 7 è affidata a Cristiano D’Agostini. In ciascuna area operano anche referenti dedicati al supporto delle attività editoriali. Si tratta di Lucilla Alimonti, Ludovico Gullifa, Valeria Destefanis, Francesca Spinelli, Maria Cristina Apollonio, Maria Simona Marconi, Maria Teresa Mazzoni, Daniela Attilini, Eleonora Iannelli, Silvia Levato, Maria Blanda Freni, Maria Rossella Arcidiacono e Roberta Bellagamba.
A partire dall’8 settembre 2025 e fino al 7 novembre sarà la giornalista Anna Mazzone la nuova corrispondente dalla Turchia, dai Paesi dell’Europa sudorientale, dalla Siria e dall’Iraq.
Il nuovo direttore di Radio 1 e del Giornale Radio Rai, Nicola Rao, ha annunciato la squadra che lo affiancherà nella guida della testata, composta da un condirettore e sette vicedirettori, ciascuno con deleghe specifiche. Stefano Mensurati, in qualità di condirettore, si occuperà della riorganizzazione di GR Parlamento e delle relazioni istituzionali. Tra i vicedirettori: Elena Canonico seguirà digital e podcast, Vanya Cardone gestirà il personale, Giulia De Cataldo curerà la differenziazione dei Giornali Radio, Simona Grossi si occuperà di budget e palinsesto, Paolina Meli sarà responsabile di eventi speciali, Fabrizio Ratiglia curerà le dotazioni tecnologiche, mentre Ilaria Sotis coordinerà le campagne sociali.
Proprio nell’ultimo giorno di lavoro i dipendenti Rai hanno ricevuto sulla propria posta elettronica un promemoria su come comportarsi sui social network. L’azienda ha spiegato la linea aziendale: atti, notizie e informazioni relative alla Rai in contesti pubblici – inclusi i social – sono di esclusiva competenza dell’Ufficio Stampa. L’attività sui profili social ufficiali, sia centralizzata sotto la Direzione Rai Play e Digital sia gestita dalle redazioni di singoli programmi, è finalizzata unicamente alla pubblicazione di contenuti editoriali o promozionali legati ai prodotti audiovisivi. Per questo anche i profili social personali dei dipendenti rientrano nell’ambito della comunicazione pubblica e, in quanto tali, devono conformarsi al Codice Etico aziendale, in particolare alle indicazioni contenute nel capitolo dedicato ai principi di condotta nell’utilizzo dei presidi digitali. Per questo i dipendenti dovranno fare attenzione a cosa posteranno sui propri profili social ed eventuali comportamenti in contrasto con le norme vigenti saranno oggetto di valutazione secondo le disposizioni disciplinari.
La stagione in corso di Techetechetè, storico appuntamento dell’access prime time di Rai 1, si sta rivelando una delle più difficili nella lunga storia del programma. Per la prima volta, infatti, la trasmissione che celebra il patrimonio audiovisivo delle Teche Rai sta perdendo la sfida degli ascolti contro il rivale diretto su Canale 5, “La ruota della fortuna”, tornata in auge con successo nell’estate televisiva, con la conduzione di Jerry Scotti.
Ma a preoccupare non sono solo i dati Auditel. Da giorni, infatti, i telespettatori più affezionati stanno segnalando sui social una lunga serie di errori grossolani all’interno delle puntate. L’episodio andato in onda giovedì 7 agosto, dedicato alle performance musicali tratte dalla storica rassegna di Saint Vincent, ha visto un errore evidente nella sovrimpressione: il conduttore Francesco Acampora è stato infatti scambiato per Mauro Micheloni. Ma si tratta solo dell’ultimo di una lunga serie di scivoloni. In altre puntate, celebri brani come Maledetta Primavera di Loretta Goggi sono stati attribuiti all’anno sbagliato (1980, invece del corretto 1981), mentre alcuni artisti sono stati clamorosamente confusi: Marco Ferradini indicato come Marcella Bella, Rettore scambiata per i Righeira, e via dicendo. L’impressione diffusa è che Techetechetè, pur rimanendo un pilastro affettivo della televisione pubblica, abbia smarrito parte della sua identità e della sua autorevolezza. Se da un lato i social continuano a dimostrare quanto il pubblico sia affezionato al format, dall’altro questo stesso affetto rende ancora più evidente il disagio nel vedere un programma così amato ridursi a una raccolta imprecisa di materiali d’archivio. A circa 2 anni dal traguardo del 15º anno di messa in onda, Techetechetè sembra aver bisogno non solo di un rilancio creativo, ma soprattutto di una guida editoriale solida e consapevole del valore che il programma rappresenta per la memoria collettiva del Paese.
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