14 Giugno 2025
Lorenzo lo Basso
Venerdì si è chiusa la tua prima stagione di Mattina24, in onda dalle 06.00 alle 08.00 su RaiNews24 ma fino alle 06.30 anche su RaiUno e fino alle 07.00 su RaiTre… com’è andata?
In breve? È stata un’esperienza bellissima, coinvolgente e dagli ottimi riscontri e risultati, una sfida vinta.
Una sfida in che senso?
La sveglia tutti i giorni alle 04.00 del mattino non è una cosa per stomaci deboli diciamo…
Un po’ meno in breve…Come funziona la mattina così presto?
Una volta che riesci a prendere l’abbrivio (e non è tanto facile…) ci sono mille cose da fare ogni minuto prima di andare in onda… io arrivo a Saxa Rubra alle 05.00 e in newsroom intorno alle 05.20. non è passato giorno in cui io non sia rimasto colpito dal fatto che i colleghi del desk alba fossero già lì, operativi a mille, sveglissimi e assolutamente aggiornati su tutto… a quel punto – e alla svelta – ci si deve confrontare su parecchie cose: dagli ospiti, al posizionamento dei pezzi, ai collegamenti… insomma la scaletta la preparo la sera prima, ma poi la mattina si cambia. Sempre. E’ il bello dell’all news.
Dicevi dei risultati...
I risultati li abbiamo capiti da mille riscontri positivi raccolti giorno per giorno, sugli ascolti, beh li abbiamo fatti leggere e studiare – per non sbagliare – direttamente dai colleghi del marketing e devo dire ci hanno sorpresi. In un quadro complesso per l’informazione noi non solo non caliamo ma prendiamo anche ascoltatori rispetto allo scorso anno addirittura su RaiUno. Una platea molto qualificata, istruita, attenta e alla quale, sempre col marketing, abbiamo cercato di dare l’offerta migliore possibile, anche perché si tratta di un uditorio molto qualificato e attento che la mattina ha voglia e fame di informazioni. Tutte, con grande ritmo e ben “formattate”. Un pubblico molto interessato, anche alle rassegne stampa, quella italiana di Roberto Vicaretti e quella internazionale di Paolo Cappelli che sono contenute all’interno del programma.
Hai avuto anche tantissimi ospiti in studio
Anche qui sfida vinta direi. Grazie anche a tutta la squadra, i due vicedirettori Cristina Prezioso e Marco Silenzi in testa, con Federica Bono in assistenza siamo risusciti a tornare un po’ alla televisione “vecchia maniera”. Meno persone in collegamento da casa, ma tanti ospiti – di peso – in studio in presenza. E abbiamo affermato un nostro marchio. Abbiamo avuto ogni settimana sempre nomi di altissimo profilo: direttori di quotidiani, opinionisti, economisti, esperti di politica internazionale. Possiamo affermare che non abbiamo mai avuto nessun problema a riempire le sedute nonostante l’orario. Anzi. Sono stati loro stessi, gli ospiti, che dopo le prime hanno valutato molto positivamente il riscontro e capito che in studio fa la differenza. È stata una delle cose più belle, anche per me, avere le persone davanti e non da remoto. Molto più stimolante.
Lo studio quindi paga
Lo studio paga, anche grazie al regista Maurizio Moroni e a tutta la sua ciurma abbiamo un po’ scompaginato le regole canoniche del tg, mantenendone la serietà, la coerenza, la continenza ma virando un po’ su un – detta all’inglese – morning show… avvolgente che ha provato a tenere tutto insieme, a legare tutti gli ingredienti… io direi un “tg croccantino”…ma sono gusti…
Ma le bretelle?
Le bretelle…lo so, possono piacere o meno ma danno una grande riconoscibilità. Sono il mio marchio diciamo; e poi le porto da sempre, non sono una forzatura. Quelle in TV non funzionano. Funzioni solo se sei te stesso.
E adesso?
Adesso sogno il letto e magari qualche alba di meno, ma guardando a queste circa 180 puntate fatte sorrido, sono soddisfatto. Non posso che ringraziare davvero tutti quelli che ci hanno lavorato, in primis l’ex direttore Paolo Petrecca per la fiducia e il nuovo, Federico Zurzolo che l’ha confermata; una grande squadra…. Ma da soli non si va da nessuna parte.
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