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Rai, via libera alle nomine ma CdA spaccato: Terzulli confermato al TG3, Pacchetti nuovo direttore di TGR, Zurzolo passa a RaiNews, Petrecca a RaiSport

Le proposte dell'amministratore delegato Giampaolo Rossi hanno però spaccato il cda perché, a fronte dei quattro voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza, si sono schierati contro i due rappresentanti dell'opposizione Alessandro Di Majo e Roberto Natale e il membro eletto dai dipendenti Davide Di Pietro

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Il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato le nomine dei nuovi direttori per alcune delle sue testate giornalistiche, tra le principali ci sono quelle di Pierluca Terzulli, sostenuto dal Partito Democratico, che è stato confermato direttore del TG3 (da ottobre del 2024 aveva preso il posto di Mario Orfeo che nel frattempo è diventato il direttore di Repubblica); Roberto Pacchetti, vicino alla Lega, sarà il direttore del TGR; Federico Zurzolo, indicato dai media come "in quota Forza Italia" sostituirà Paolo Petrecca a RaiNews, mentre Petrecca, ritenuto invece vicino a Fratelli d’Italia, diventerà direttore di RaiSport. Come per Petrecca, anche la nomina di Nicola Rao per il Giornale Radio è stata voluta da Fratelli d’Italia.

Rai, via libera alle nomine, ma CdA spaccato

Il consiglio di amministrazione Rai archivia il capitolo nomine per alcune delle principali testate, ma resta ancora insoluto il nodo della votazione del presidente della tv pubblica che ha portato allo stallo della Commissione di Vigilanza.

Le proposte dell'amministratore delegato Giampaolo Rossi hanno però spaccato il cda perché da un lato ci sono stati i voti favorevoli dei quattro consiglieri politicamente più vicini alla maggioranza di governo (tra cui anche l'ad stesso), dall'altro lato si sono schierati contro i due rappresentanti dell'opposizione Alessandro Di Majo e Roberto Natale e il membro eletto dai dipendenti Davide Di Pietro.

I sì sono arrivati, oltre che dall'Ad, dal consigliere anziano Antonio Marano e dagli altri due componenti eletti nella file dei partiti di governo, Simona Agnes e Federica Frangi.

Le nomine Rai

Pierluca Terzulli, sostenuto dal Partito Democratico, è confermato direttore del TG3 (da ottobre del 2024 aveva preso il posto di Mario Orfeo che nel frattempo è diventato il direttore di Repubblica); Roberto Pacchetti, vicino alla Lega, sarà il direttore del TGR; Federico Zurzolo, indicato dai media come "in quota Forza Italia" sostituirà Paolo Petrecca a RaiNews, mentre Petrecca, ritenuto invece vicino a Fratelli d’Italia, diventerà direttore di RaiSport. Come per Petrecca, anche la nomina di Nicola Rao per il Giornale Radio è stata voluta da Fratelli d’Italia.

L'Ad Rossi porta a compimento anche il riassetto organizzativo delle strutture aziendali, con l'istituzione della nuova direzione del Coordinamento Generi, assegnata a Stefano Coletta con l'obiettivo di ottimizzare la programmazione. Al suo posto alla Distribuzione arriva Maurizio Imbriale. Cambia direttore, pur restando in area Lega, anche la centrale direzione Intrattenimento Prime Time, che gestisce alcuni dei programmi con maggior ascolto: Williams Di Liberatore prende il posto di Marcello Ciannamea che passa ai Contenuti Digitali e Transmediali.

Sempre il Carroccio piazza Fabrizio Zappi alla direzione Cultura ed Educational al posto di Silvia Calandrelli. Luigi Del Plavignano, per Forza Italia, prenderà il posto di Zappi a Rai Documentari. Maria Rita Grieco, sempre in quota azzurri, passa alla direzione Offerta Estero Rai, al posto di Fabrizio Ferragni ora in pensione, mentre Roberto Genovesi prende il posto di Luca Milano, che va in pensione, alla direzione Rai Kids.

L'amministratore delegato ha poi comunicato al consiglio di aver individuato per la direzione di Rai Radio Marco Caputo. Rossi ha, quindi, rassicurato i consiglieri sul tema degli organici delle testate, precisando che sono in corso approfondimenti per la stabilizzazione di personale a contratto di lavoro autonomo che collabora da anni con la Rai e che le iniziative verranno discusse dalla prossima settimana con i sindacati.

"È un primo passo, che spero porti presto a una soluzione definitiva per tutti quei giornalisti che lavorano in azienda - commenta la consigliera Federica Frangi, indicata da FdI -, i quali aspirano a vedere riconosciuto l'impegno professionale, attraverso il ruolo di loro competenza". Proteste, invece, dall'opposizione sia fuori che dentro il cda. Per i parlamentari M5s in Vigilanza è le nomine "certificano ancora una volta come il servizio pubblico sia totalmente asservito alla politica, con spartizioni e poltrone decise nelle stanze dei partiti invece che nell'interesse dei cittadini". "Il pacchetto - sottolinea il consigliere Roberto Natale, indicato da Avs - porta il segno vistosissimo di un accordo politico, interno ed esterno all'azienda, che mette in secondo piano le motivazioni editoriali anche quando la scelta cade su professionisti di riconosciuta competenza".

L'Usigrai attacca l'azienda non solo "per il tratto politico delle scelte", ma anche per la presenza di una sola donna tra i nuovi direttori". Unirai invita ora a "rinnovare il contratto dei giornalisti e a stabilizzare i precari".

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