03 Marzo 2025
Dietro le quinte di Viale Mazzini si respira un’aria di grande trasformazione. Nonostante il consiglio di amministrazione del 27 febbraio sia saltato, le decisioni sembrano ormai prese: mancano solo le ufficializzazioni. La Rai si prepara a un vero e proprio restyling targato Giampaolo Rossi, con chiusure di canali, rimescolamenti nella programmazione e una partita aperta sulle nomine di vertice.
Uno dei dossier più avanzati riguarda Rai Scuola, che sembra destinata a scomparire. Al suo posto nascerà un nuovo canale tematico dedicato alla valorizzazione del territorio italiano, posizionato sul tasto 57 del telecomando. A guidarlo dovrebbe essere Andrea Assenza, oggi vice di Angelo Mellone nell’intrattenimento diurno. Ma non è l’unico cambiamento in vista: Rai5 e Rai Movie sono pronti a traslocare su altre numerazioni, e si fa sempre più concreta l’idea di accorpare Rai Gulp e Rai YoYo in un unico canale destinato non più solo ai bambini, ma a un pubblico più ampio di pre-adolescenti.
La scure del budget si abbatterà anche sulla programmazione. Nel mirino finiscono i programmi di terza serata, a cominciare da Generazione Z che rischia la chiusura. Il taglio potrebbe coinvolgere anche i contenitori di Gigi Marzullo, anche se al momento non ci sono certezze. Un segnale chiaro di come la nuova governance stia ridisegnando le priorità, puntando su un diverso equilibrio nei palinsesti.
La partita più politica si gioca però sulla direzione di Rai Italia, una poltrona che fa gola a molti. Tra i nomi in lizza ci sono:
Gianfranco Zinzilli, attuale vicedirettore e considerato vicino alla Lega;
Mariarita Greco, vicedirettrice del Tg1 (quota Forza Italia);
Franco Argenziano, vice a Rai Sport e stimatissimo in zona Pd, in particolare nell’area di Dario Franceschini.
Una corsa a tre che riflette i delicati equilibri politici dentro e fuori Viale Mazzini.
Sul fronte della presidenza, dentro Forza Italia iniziano a chiedersi se abbia ancora senso insistere su Simona Agnes, le cui possibilità di ottenere l’incarico sembrano ridotte al minimo. Gianni Letta e Maurizio Gasparri restano tra i pochi a sostenerla, mentre in queste ore prende quota un altro nome: Antonio Marano, attuale presidente facente funzioni. Ex bossiano, leghista della prima ora, Marano avrebbe preferito evitare l’incarico, ma Alessandro Morelli, uomo di Matteo Salvini in Rai, lo sta spingendo con forza.
Insomma, mentre il Cda è stato rinviato, la rivoluzione Rai è già in marcia. E i prossimi giorni potrebbero essere decisivi per capire chi vincerà davvero questa partita.
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