17 Gennaio 2025
Rai
L’UsigRai conferma Daniele Macheda (come peraltro da noi anticipato nelle scorse settimane) alla guida del sindacato dei giornalisti Rai. Il responso è arrivato al termine del XVII Congresso Nazionale, che si è tenuto al Palace hotel di Milano Marittima. Per Macheda si tratta del secondo mandato. Delegati e Cdr della Rai hanno eletto gli 11 componenti dell'Esecutivo, di cui dieci appartenenti alla lista di maggioranza Usigrainsieme per la Rai: oltre a Macheda sono stati eletti Alberto Ambrogi, Antonio Coronato, Carmen Santoro, Maria Gabriella Capparelli, Vincenzo Frenda, Chiara Zammitti, Marco Malvestio, Pasquale Notargiacomo e Raffaele Cappuccio. Per la lista di minoranza RaiServizioPubblico è stata eletta Roberta Cerqua (attualmente in forza al programma “Check Up”), che comunque ha votato per la riconferma a segretario di Macheda, che infatti è stato eletto all’unanimità. E’ stato il primo congresso senza la presenza di una forte componente di opposizione, che in parte è confluita nel nuovo sindacato Unirai. “Usciamo da questo congresso più solidi di come ci siamo entrati”, ha detto Macheda, “con una maggioranza coesa e una minoranza che ha contribuito al dibattito in maniera costruttiva. Nell'anno appena trascorso sono stati celebrati i 70 anni di televisione e i 100 della Radio della Rai. In questi anni il ruolo del Sindacato è stato determinante nel raggiungere con caparbietà l'obiettivo della selezione pubblica per i giornalisti. Abbiamo anche fissato negli accordi del 2019 i criteri selettivi per dare un giusto contratto a chi da anni lavorava in una precarietà inaccettabile per chi fa informazione. Abbiamo parlato in tanti del fastidio che la politica ha nei confronti delle domande. E' in atto il tentativo di condizionare l'informazione ed è una cosa che dobbiamo denunciare, una cosa per la quale dobbiamo indignarci facendo sapere ai cittadini che chi ha ruoli pubblici non solo non risponde ai cittadini, ma allontana chi fa informazione dalla possibilità di raccontare quello che accade. Dal lato sindacale partiamo da un impegno comune sul prossimo contratto, consapevoli delle condizioni del confronto in corso con la Fieg in un contesto di crisi dell'editoria: su questo vorremmo vedere impegnato il Governo, a dare risorse e regole a un settore strategico per la democrazia di questo paese”.
Unirai chiede di accelerare sul Giusto Contratto.
Mentre a Milano Marittina si concludeva il congresso dell’Usigrai, a Roma, il nuovo sindacato Unirai, aderente a Figec Cisal, ha incontrato i rappresentanti di risorse umane della Rai per discutere di alcuni temi urgenti. Sul tavolo la famosa Fase 2 per tanti giornalisti che lavorano nei programmi di rete senza contratto giornalistico (sono programmisti registi interni e partite Iva). Unirai ha deciso di puntare molto su questo punto, visto che dentro UsigRai – almeno stando a quanto si è ascoltato nella tre giorni di Milano Marittima - una parte consistente della maggioranza spinge più per una selezione pubblica aperta anche a giornalisti esterni alla Rai, soprattutto in funzione delle sedi regionali. “La Rai ha confermato la volontà, espressa già ad ottobre, in occasione del nostro presidio, di affrontare la questione della regolarizzazione dei colleghi che aspettano il giusto contratto”, spiegano gli esponenti del sindacato, guidato dal segretario Francesco Palese, “Spazzate via le preoccupazioni per una legge di bilancio che fortunatamente è stata corretta ora è tempo di accelerare e di aprire subito le trattative". Sugli organici "il sindacato ha rappresentato la necessità di un adeguamento al modello produttivo non più rinviabile, sulla Tgr la necessità di garantire risorse in linea con gli impegni previsti dal Contratto di servizio, sulle sedi estere la richiesta di sostituire il posto vacante a Parigi, sul giornalismo nei programmi l’adeguamento dei plafond per inviati e capiservizio”. Unirai si è anche schierata per una limitazione nei programmi Rai “di conduttori e commentatori esterni” al fine di “valorizzare le risorse interne. Tutti argomenti sui quali il sindacato continuerà a lavorare mediante le sue commissioni e sui quali tornerà a confrontarsi”.
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