25 Agosto 2024
La notizia di un consiglio di amministrazione della Rai convocato dal neo presidente Roberto Sergio il 27 di agosto doveva rimanere riservata ma quando sul profilo Facebook del consigliere Davide Di Pietro è apparsa una lettera con richiesta di chiarimenti sulla regata storica di Venezia (che la Rai trasmetterà come tutti gli anni nonostante qualche incidente di percorso, basta vedere in casa Tg2 per scoprire cosa è successo) in calce è apparsa la data del prossimo Cda, martedì 27 agosto, ancora con i vecchi consiglieri in proroga (tranne Marinella Soldi che si è dimessa il 10 agosto), e Sergio nella duplice veste di Presidente e Ad.
Ma cosa dovranno mai dirsi o approvare a Viale Mazzini a tre giorni dal vertice di centrodestra che dovrà sancire l'accordo sulla nuova Rai (di questo parleremo dopo) e a due settimane dalla probabile elezione di un nuovo Cda ? Fonti informate parlano di alcuni contratti che per importo devono passare dal Cda, nessuna nomina e forse un aggiornamento sulla gestione di San Marino Tv, a cinque mesi dalle dimissioni di Andrea Vianello dall’incarico di Direttore Generale (a proposito, pure a lui l’azienda dovrà fare le famose tre proposte per trovargli un posto, attualmente è in smaltimento ferie). Nelle scorse settimane l'azienda ha incontrato il segretario di Stato per il Turismo con delega all’informazione per discutere della “ necessità di perseguire un pareggio di bilancio, l’esigenza di un piano industriale e di un nuovo piano editoriale per la stagione ormai alle porte e, soprattutto, la “non più rinviabile” nomina di un direttore generale per lo sviluppo delle strategie future di San Marino Rtv. Federico Pedini Amati e l’ad Rai ne hanno discusso a Roma, il 12 agosto, negli uffici della sede di Viale Mazzini. L’ad e presidente Rai, riportò la nota di un paio di settimane fa, ha garantito di essere a conoscenza delle problematiche e di aver sul suo tavolo il dossier relativo all’emittente sammarinese. Il confronto, recitava la nota Rai, proseguirà a ritmi serrati “fin quando non saranno trovate le soluzioni necessarie a mettere in sicurezza l’emittente, definita “ asset strategico per l’informazione nella Repubblica di San Marino e azienda che garantisce occupazione ad oltre 70 persone. Ecco, quel posto fa gola a molti, anche perché lo stipendio risente della favorevole tassazione sanmarinese, e quindi i 240.000 euro lordi sarebbero circa 200.000 netti, molto più di qualunque dipendente Rai. Nomi ? Qualcuno azzarda di una ipotetica exit strategy per lo stesso Sergio, oppure la nomina di un manager non giornalista per sistemare i conti, che sono un bel problema. Tutto questo a meno che una nuova governance decida di mandare Sergio (che non vuole tornare alla Direzione Radiofonia) a fare il Presidente di Rai Pubblicità al posto di Maurizio Fattaccio, in questo momento sulla rampa di lancio come possibile direttore generale corporate.
E qui arriviamo al confronto del 30 agosto dove, con tutta probabilità, sarà confermato lo schema che vede Giampaolo Rossi nel ruolo di amministratore delegato, facendo finire subito gli attacchi spesso strumentali per delegittimarlo o per attribuirgli responsabilità su ogni cosa che non funziona, Simona Agnes in quello di Presidente che dovrà ottenere i voti in commissione parlamentare di vigilanza (sono necessari i due terzi, e quindi 28 su 42 membri, oltre ai 25 della maggioranza ne mancano tre, sempre che non si trovi un accordo con l’opposizione). Alla Lega, dopo proficue chiaccherate anche in masseria, andrà il Direttore Generale, che tuttavia per prassi consolidata dovrebbe essere scelto dall’Ad, dunque è probabile che in presenza di un accordo politico la Lega indicherà a Rossi una rosa di nomi (Fattaccio, attuale Presidente di Rai Pubblicità, Cunsolo attuale Direttore della Produzione tv e forse anche lo stesso Roberto Sergio?). Sempre nel vertice di fine agosto si parlerà anche dei consiglieri che dovrebbero essere eletti dai due rami del Parlamento il 12 settembre perché se Fratelli d'Italia non ha dubbi su Valeria Falcone, ex addetta stampa di Meloni quando era ministro della Gioventù, e il Movimento 5 stelle non ha alternative ad Alessandro Di Majo (acclarato che Davide Di Pietro è già stato rieletto dai dipendenti) restano i due posti del consigliere che spetta alla Lega e di quello che spetta al Partito Democratico. I nomi in campo sono sempre quelli di Alessandro Casarin, attuale direttore della Tgr, e di Antonio Marano, ex vice Dg Rai ed ex Direttore di Rai2. Fra i candidati anche Federica Zanella, ex deputato Lega attualmente nel Cda di Trenitalia, ma il nome non scalda e da settimane non se ne parla più.
In casa Pd due scuole di pensiero: restare sull'Aventino e lasciare agli alleati di AVS la possibilità di indicare Roberto Natale, attuale direttore di Rai sostenibilità ed ex segretario Usigrai oppure indicare il giornalista Antonio Di Bella, ex Direttore del Tg3, di Rainews24 e degli Approfondimenti oltre che storico corrispondente da New York. Un nome autorevole e spendibile anche per l Presidenza, ma qui il discorso si complica e rimanda ai rapporti maggioranza opposizione, che dovranno necessariamente parlarsi prima del 12 settembre. La presidente della Vigilanza, Barbara Floridia, e il capogruppo del Pd Stefano Graziano hanno i cellulari a portata di mano e aspettano una chiamata… Un modo per andare avanti potrebbe essere quello di accordarsi per cambiare prima possibile la legge che Matteo Renzi fece per la Governance della Rai, convocando ad esempio gli Stati Generali e mettendo mano a una riforma difficilmente rinviabile in vista delle prossime scadenze (media freedom act) ma, soprattutto, per smuovere le acque e rinnovare un cda scaduto da quasi sei mesi…
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